«Ci siamo sentite chiamate a questo nuovo impegno - racconta madre Maria Agnese - a luglio, quando Papa Francesco è andato a Lampedusa. Un sacerdote palermitano mi ha detto che sull’isola non sono presenti suore. Ho avvertito quelle parole come una domanda rivolta a noi. Così siamo andati da monsignor Montenegro, arcivescovo di Agrigento, a proporci e lui è rimasto sorpreso. Abbiamo fatto un’esperienza sull’isola, ospiti della comunità di San Gerlando e del parroco don Mimmo Zambito, e abbiamo notato la calorosa accoglienza della gente. Ci chiamavano le colombe bianche, per via della nostra veste. È un’isola vera, si percepisce il distacco dal resto del mondo, ma nello stesso tempo infonde un enorme senso di apertura».
Così il 4 gennaio hanno detto il loro sì definitivo alla nuova avventura. «La preghiera della comunità parrocchiale di Lampedusa, come anche la preghiera delle nostre 20 comunità di Italia, Colombia e Romania, e degli Amici di don Morinello, precede, accompagna e accompagnerà nel tempo la presenza, il lavoro e l’apertura che la congregazione mette in atto, in questo momento - si legge in una nota - . La nostra superiora generale ha coinvolto in questa scelta non solo il suo consiglio e il vescovo della diocesi, ma è andata molto più lontano: ha scritto a Papa Francesco, chiedendogli di indicarci la data dell’apertura.
La risposta non è tardata perché solo dopo pochi giorni il Papa, tramite i suoi collaboratori, ha chiamato la madre indicando come data di apertura il 22 febbraio, festa della Cattedra di San Pietro. Al numero delle colombe bianche che atterreranno all’aeroporto si aggiungerà, in comunione di spirito, il Papa stesso che ci invierà sicuramente la sua benedizione ». E qualche settimana fa è arrivato dalVaticano un pensiero dell’elemosiniere di Sua Santità, monsignor Konrad Krajenski, che ha inviato una corona del Santo Rosario alla madre generale, a nome del Papa, «il quale esprime vivo compiacimento e apprezzamento per la prossima apertura di una nuova comunità delle Suore dei Poveri di don Morinello sull’isola di Lampedusa».
Un avvio sotto i migliori auspici per le giovani suore Maria, Veronica e Paola, che «andranno un po’ all’avventura - spiega madre Maria Agnese - , proprio come capita ai migranti che arrivano su questa terra e alle persone che vivono lì. All’inizio saremo in una casa in affitto, poi vedremo. Saremo vicine ai bisogni delle famiglie, soprattutto quelle che hanno anziani in casa, ma anche ai bambini e ai giovani, come è nel nostro carisma». Ad attenderle ci sarà il parroco, don Zambito, che le accompagnerà nell’inserimento.
Le prime suore saranno tre, «ma tutta la congregazione è coinvolta e vive con entusiasmo questa nuova esperienza - aggiunge la madre generale - . Molte, anche anziane, mi scrivono mettendosi a disposizione, dicendosi pronte ad andare a Lampedusa se ci dovesse essere qualche necessità. È una cosa che mi commuove».