«Senza un vero contraddittorio, serio e completo, i nostri figli resteranno a casa e non parteciperanno all’assemblea». È ferma la posizione di un folto gruppo di genitori, intenzionati a non mandare a scuola i propri ragazzi in occasione di un incontro con l’ex-parlamentare transessuale Vladimiro Guadagno, meglio conosciuto come Luxuria. Succede al Liceo classico Muratori di Modena, dove, per il prossimo 18 marzo, è in programma un’assemblea degli studenti sui temi della discriminazione e dell’omofobia, che vedrà protagonista l’ex-deputato di Rifondazione comunista, insieme al presidente del locale circolo Arcigay e a un medico endocrinologo. Fatto curioso è che l’assemblea è stata autorizzata dal Consiglio d’istituto, presieduto da Giuseppe Marotta, marito dell’ex- vice ministro del governo Letta, con delega alle Pari opportunità, Maria Cecilia Guerra. La stessa che, un mese fa, ha inviato una formale nota di demerito al direttore dell’Unar, Marco De Giorgi, dopo la diffusione di opuscoli Lgbt nelle scuole. «La finalità – dichiarò nell’occasione – non deve mai essere quella di imporre un punto di vista o una visione unilaterale del mondo». Proprio quello che, invece, si sta cercando di fare al Liceo Muratori. «Per un mese – dicono i genitori, sostenuti dal Comitato “Sì alla famiglia” di Modena – abbiamo chiesto di allargare la platea dei relatori, oltre ai tre scelti per quest’incontro. Nonostante i nostri ripetuti appelli, nulla è stato fatto e così, nostro malgrado, ci troviamo costretti a prendere la decisione estrema di tenere a casa i nostri figli». Le famiglie, che ieri sera hanno partecipato a un’affollata assemblea, in un primo momento erano riuscite ad ottenere la sospensione dell’incontro, che inizialmente si sarebbe dovuto tenere a fine febbraio. Con una lettera al dirigente scolastico del Muratori e all’Ufficio scolastico regionale dell’Emilia Romagna, avevano chiesto di posticipare la data, chiedendo nel frattempo di ampliare il numero dei relatori, includendo anche rappresentanti del mondo dell’associazionismo familiare. Ora, però, a fronte di una delibera del Consiglio d’Istituto, presa a maggioranza, l’assemblea si farà secondo il programma o- riginario. «Le prime vittime di questa vicenda – sottolineano i genitori – sono i nostri figli. Sono stati loro, per primi, a chiederci di intervenire, sentendosi discriminati e non rappresentanti dai relatori invitati a parlare. Può sembrare strano ma, anche su questi argomenti, non tutti la pensano allo stesso modo e tutte le opinioni dovrebbero avere diritto di cittadinanza. Se così, come sembra, non sarà, i nostri figli staranno a casa». Quel giorno, al Liceo Muratori mancheranno, in un colpo solo, più di 100 studenti di tutte le classi. E non è escluso che altre famiglie si accodino alla protesta, pur non avendo inizialmente firmato la petizione al dirigente scolastico, Giorgio Siena. Che, a sua volta, auspica una distensione dei toni. «Dopo le polemiche – spiega – abbiamo parlato con gli studenti per valutare la possibilità di far partecipare anche altri relatori, portatori di sensibilità diverse. È stato convocato anche un Consiglio d’istituto straordinario (previsto per domani ndr.) per valutare la situazione. Resta, comunque il fatto che questa assemblea è stata richiesta dagli studenti e approvata dal Consiglio d’Istituto. Certo – aggiunge il dirigente – pur ritenendo opportuno che la scuola affronti anche queste tematiche, credo che questo incontro si sarebbe potuto organizzare in modo diverso, garantendo il confronto e il dibattito. In ogni caso, c’è una delibera del Consiglio d’istituto a cui mi devo attenere». Sulla polemica è intervenuto anche il senatore modenese del Nuovo centro destra, Carlo Giovanardi: «Una scuola pubblica non è un luogo di indottrinamento dei giovani: è giusto ed opportuno infatti che ogni argomento, anche il più spinoso, possa essere affrontato, ma garantendo l’illustrazione di punti di vista differenti».