Sono riprese alle prime luci del
giorno a Ravenna le ricerche dei quattro marinai turchi, tra cui
il comandante e il primo ufficiale, dispersi ieri nello scontro
tra due mercantili - il turco 'Gokbel' e il 'Lady Aziza', che
batte bandiera del Belize - a circa 3 miglia dal porto. Due le
vittime, mentre gli altri cinque componenti dell'equipaggio sono
stati soccorsi e trasportati all'ospedale.
L'incidente è avvenuto alle 8.40 di ieri, quando la motonave
turca si apprestava ad entrare in porto e l'altra ad uscire.
Difficili i soccorsi, per le proibitive condizioni meteomarine.
La motonave 'Gokbel' è affondata, la 'Lady Azizà - con
equipaggio siriano - non ha riportato danni evidenti ed è stata
rimorchiata in porto. Sull'incidente sono state aperte due
inchieste, della Procura e della Capitaneria di porto. - Con la salita a due delle vittime
si aggrava il bilancio della collisione tra due mercantili, uno
turco - affondato - e uno battente bandiera del Belize avvenuta
al largo di marina di Ravenna e che vede ancora dispersi quattro
marittimi degli 11 di equipaggio che si trovavano sulla nave
affondata.
La ciurma era formata da uomini tra i 20 e i 57 anni, tutti
di nazionalità turca. Una delle due vittime è deceduta dopo il
salvataggio, mentre l'altra è stata trovata morta in mare. A
Ravenna è in arrivo il console turco.
Gli altri cinque marittimi, già recuperati dal mare e
ricoverati nell'ospedale della città romagnola, sono stati
giudicati fuori pericolo.
La dinamica. Secondo il Procuratore capo di
Ravenna, Alessandro Mancini, "è chiara la dinamica" che, ieri,
ha portato alla collisione dei due mercantili, il turco 'Gokbel'
e il 'Lady Azizà, battente bandiera del Belize. "Su come sia
stato possibile e perché - ha precisato - è un'altra questione".
Al vaglio c'è finita soprattutto la "causa umana", ovvero
un'errata manovra, ma l'inchiesta tiene conto anche delle
"condizioni atmosferiche" definite "particolarmente proibitive".
"Una collisione di questo tipo - ha ricordato Mancini - non
era mai avvenuta a Ravenna", città che aveva conosciuto altri
incidenti legati all'ambiente marino ma con tutt'altra modalità.
Il prossimo passo dell'inchiesta consisterà nella
localizzazione esatta del punto d'urto: per la 'Lady Azizà, ora
sotto sequestro probatorio, tale individuazione è relativamente
semplice dato che i segni sono visibili a prua (il mercantile è
ora ormeggiato in una banchina del porto romagnolo). Più
difficile sarà invece per quella turca, la 'Gokbel', visto che
si è inabissata. Secondo il Pm di turno Stefano Stargiotti,
titolare del fascicolo, la nave è colata a picco in pochi minuti
dopo essere stata colpita in zona di poppa. "Quella del Belize
stava uscendo - ha ricostruito il Pm - mentre quella turca stava
arrivando". Obiettivo della Procura, che
conduce un'indagine penale contestuale a quella amministrativa
aperta dalla Capitaneria, è "capire la manovra eseguita". È per
questo, ha aggiunto il Pm, che "stiamo acquisendo sia
documentazione tecnica" dei due mercantili che le testimonianze
dei rispettivi equipaggi. Tanto che "già da ieri stiamo
ascoltando sia i marittimi turchi che quelli siriani". Le
testimonianze hanno fin qui permesso di ricostruire "molti
dettagli di quanto accaduto". Dal punto di vista tecnico, il
radar della 'Lady Azizà è apparso finora a posto. Per fare
considerazioni su quello della 'Gokbel' occorrerà attendere il
recupero della motonave. "La manovra che desta più perplessità è
quella della nave turca - ha precisato ancora Stargiotti -:
rispetto alle regole marittime ha avuto un comportamento ancora
da decifrare, per certi versi anomalo".
Dopo l'impatto la motonave turca è affondata in pochi minuti,
imbarcando acqua di poppa e dunque appesantendosi su quel lato.
Prima di adagiarsi sul fondale sabbioso di 9-15 metri con la
prua verso l'alto affiorante dall'acqua, ha percorso qualche
centinaio di metri. Lo stesso ha fatto l'altro mercantile.
L'allontanamento delle due motonavi ha impedito che
l'equipaggio siriano potesse magari prestare i primi soccorsi a
quello turco. "Non è ipotizzabile omissione di soccorso", ha
spiegato il procuratore Mancini. Inoltre il soccorso "deve
essere effettuato da mezzi idonei". E in quelle condizioni di
mare agitato forza 5-6, vento a oltre 50 nodi, fitta nevicata e
nebbia, la motonave del Belize non lo poteva essere.
Le zattere autogonfiabili individuate in mare dai
soccorritori erano quelle lanciate dalla 'Gokbel' stessa. Ma
sono servite a poco, perché con il mare così agitato "era come
cavalcare un toro infuriato. È verosimile che comandante e
primo ufficiale turco, tra i dispersi, abbiano abbandonato la
nave all'ultimo", ha continuato Mancini. È per questo che si
pensa possano essere rimasti incastrati dentro al relitto.