venerdì 20 gennaio 2012
In tutta l'isola gli studenti si sono uniti ai blocchi messi in piedi da agricoltori, pescatori e autotrasportatori. Poche auto in circolazione, grandi strade semivuote. Chiuso il porto di Palermo.
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Per il quinto giorno consecutivo continua la protesta del movimento forza d'urto, composto da autotrasportatori, agricoltori, pescatori, che con presidi in punti nevralgici di varie province blocca il passaggio di tir e camion. Benzinai chiusi nelle grandi città perché non sono stati riforniti di carburante, supermercati con poche derrate, acqua minerale ormai rarissima, sono alcune delle conseguenze visibili dello sciopero dei padroncini che chiedono soprattutto uno sconto sul prezzo del carburante che serve loro per lavorare. A Palermo ma anche a Catania, Agrigento e Messina sono poche le auto in circolazione: anche di mattina, ora di punta per i lavoratori che si recano in ufficio e le madri che accompagnano i bimbi a scuola, le grandi strade sono semivuote con poche auto che circolano. Mentre lo sciopero dei tir dovrebbe terminare alle 24 di oggi il 'movimento dei forconi', che raccoglie soprattutto agricoltori e artigiani, ha annunciato che la protesta prosegue ad oltranza anche se i presidi saranno allentati. La paura tra la gente è che con l'annunciato sciopero dei benzinai, il proseguimento della protesta dei forconi e dei tassisti, l'approvvigionamento di benzina sia impossibile e la mobilità sia resa difficile.
Il porto di Palermo è stato chiuso per il passaggio di un corteo, frammentato, di studenti che solidarizzano con i manifestanti del movimento forza d'urto. Davanti uno dei varchi del porto vi sono una ventina di studenti che cantano l'inno di Mameli fronteggiati da altrettanti poliziotti della celere. Un dirigente di polizia sta parlando con i giovani per tentare di dissuaderli nel continuare il mini corteo che ha bloccato il traffico su una delle carreggiate di via Francesco Crispi. Il corteo "selvaggio" del coordinamento studenti medi Palermo e dei centri sociali ha percorso le vie del centro storico di Palermo passando per il Foro Italico confluendo poi davanti al porto per unirsi al presidio degli autotrasportatori. Lavoratori dei trasporti, studenti medi e attivisti dei centri sociali stanno bloccando l'ingresso allo scalo marittimo.
Sono saliti a 160 i camion fermi agli imbarcaderi di Villa San Giovanni che sono impossibilitati a traghettare per lo sciopero in atto in Sicilia. Entro la mezzanotte di oggi è previsto il termine del fermo deciso dagli autotrasportatori siciliani per la scadenza del termine dei cinque giorni previsti dalle norme di regolamentazione degli scioperi, anche se le difficoltà potrebbero proseguire per la protesta del movimento dei forconi e dei pescatori. Un presidio è in atto anche a Crotone, in località Passovecchio sulla statale 106 all'ingresso della città, dove sono presenti alcune decine di persone su un lato della carreggiata. Al momento la Polstrada, che è sul posto con alcune pattuglie, non segnala problemi per la circolazione stradale.
Ancora blocchi stradali sulla A/19 Palermo-Catania, agli svincoli di Motta Sant'Anastasia e Catenanuova, dove colonne di tir creano disagi alla circolazione delle auto e impediscono il transito dei mezzi pesanti. Blocchi dei manifestanti anche a Capodarso, sulla provinciale Enna-Caltanissetta. In Sicilia lo sciopero dei tir e del Movimento dei forconi, uniti sotto la sigla di "Forza d'urto" è giunto al quinto giorno. Alla mezzanotte di oggi gli autotrasportatori fermeranno la loro protesta, ma il Movimento dei forconi ha già deciso ieri che porterà avanti la protesta a oltranza.
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