Gli ingredienti per chiamarla nuova era del Terzo settore ci sono tutti. E i protagonisti di questo mondo, che ha dimostrato grande dinamismo e capacità di crescita puntando sull’innovazione anche in tempo di crisi, sono pronti a raccogliere la sfida. Lo fanno così con un manifesto di proposte, discusso negli ultimi dodici mesi nei territori, consegnato stamane a Roma al ministro del Lavoro Giuliano Poletti, durante l’evento Fiducia e nuove risorse per la crescita del Terzo settore. Coinvolgere ancor di più donne e giovani, innovare i modelli di servizio, mettersi in rete anche con la Pubblica amministrazione, sperimentare nuovi sistemi gestionali più efficaci ed efficienti che sappiano cogliere gli elementi positivi dell’ibridazione, passare dagli standard alla valutazione dell’impatto sociale delle attività svolte. In altre parole trasparenza, partecipazione, fiducia e risorse. Tutti elementi che Acri, Alleanza per le cooperative italiane, Banca Prossima, Forum del Terzo settore e Assifero – moderati dal direttore di Avvenire, Marco Tarquinio - hanno riconosciuto come fondativi dell’economia di comunità. Per questo chiedono vengano prese in considerazione anche dal governo, che si accinge a varare la riforma del Terzo settore. «La sfida ci riguarda tutti - ha ricordato il capo del dicastero del Welfare – e dovremo costruire un’infrastruttura capace di affrontare la nuova fase», in cui ci siano elementi in grado di garantire trasparenza, efficienza «perché il bene bisogna farlo bene», pluralismo di forme e capacità di co-agire con il pubblico e il privato.