Intervenire subito: è l’appello che lanciano associazioni, comitati, cittadini dalla Terra dei Fuochi, un marchio che le province di Napoli e di Caserta si portano addosso da oltre venti anni e da cui, purtroppo, non riescono ancora a liberarsi. Intervenire, è la richiesta alle istituzioni, con le bonifiche dei territori, con la prevenzione primaria, con il controllo degli scarichi industriali abusivi, con l’educazione alla corretta alimentazione e al corretto smaltimento dei rifiuti. Soprattutto si sollecitano le istituzioni a cercare maggiore dialogo e più collaborazione con le popolazioni. La spinta ad agire è lo studio epidemiologico “Sentieri” pubblicato dall’Istituto superiore di sanità e che aggiorna i dati sulla Terra dei Fuochi rilanciando l’allarme sulla mortalità in crescita. Nella cosiddetta Terra dei Fuochi - secondo lo studio - ci sarebbe un eccesso di mortalità rispetto al resto della Campania del 10% per gli uomini e del 13% per le donne nei comuni in provincia di Napoli, mentre per quelli in provincia di Caserta le percentuali scendono rispettivamente al 4 e al 6%. L’analisi - come riportato dall’Iss - si basa sui dati di 55 comuni, e ha riscontrato anche un eccesso di ricoveri ospedalieri per diversi tipi di patologie tumorali. Crescono i timori per i più piccoli anche se l’analisi non ha trovato un eccesso di mortalità tra i bambini. Il tasso di ricoveri nel primo anno di età per i tumori è comunque risultato maggiore del 51% nella provincia di Napoli e del 68% in quella di Caserta.Ieri botta e risposta via Twitter tra lo scrittore Roberto Saviano e il ministro Lorenzin. «Nella Terra dei Fuochi si muore di più, lo dice l’Iss. Aspettiamo ora la risposta del ministro della Salute» scriveva il primo, mentre la seconda rispondeva a stretto giro di twett: «Giusto tenere alta l’attenzione. Sono stati stanziati 25 milioni di euro per screening di massa. Dare sicurezza ai cittadini è la mia priorità».E sempre ieri l’Iss ha precisato che lo studio Sentieri «è uno studio di tipo “ecologico”, ovvero non prende in considerazione le esposizioni dei singoli individui a particolari inquinanti, ma piuttosto esamina la situazione sanitaria delle popolazioni che risiedono in luoghi in cui sono presenti sorgenti di inquinamento. Pertanto le sue caratteristiche metodologiche non consentono la valutazione di nessi causali, tuttavia permettono di individuare situazioni di possibile rilevanza sanitaria da approfondire con studi mirati». La Taskforce Pandora – gruppo tecnico-scientifico multidisciplinare spontaneo e indipendente presieduto da Paola Dama (ricercatrice dell’Ohio State University Wexner Medical Center) che da tempo denuncia il legame tra inquinamento dell’aria e malattie – lancia un appello al presidente della Regione Campania Stefano Caldoro per un tavolo tecnico istituzionale e magari governativo con il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Nell’area Atellana, nel Casertano ai confini con la provincia di Napoli, i cittadini si sono organizzati in ronde notturne per il controllo del territorio contro i roghi e lo scarico illegale di rifiuti, affiancandosi all’esercito che da due mesi è impegnato, nell’ambito dell’Operazione Strade Sicure, a monitorare l’ampia zona della Terra dei fuochi. Da Legambiente Campania ribadiscono che «è urgente procedere quando prima alla piena attuazione di tutte le misure del decreto Terra dei Fuochi e Ilva, convertito in legge lo scorso 5 febbraio, per gli interventi che mirano a garantire il contrasto efficace dell’illegalità, maggiori tutele per l’ambiente e per la salute dei cittadini, risorse per le bonifiche prioritarie». Su questo fronte è da annotare che qualche giorno fa Stefano Caldoro e il prefetto di Napoli Francesco Musolino hanno firmato un protocollo di intesa sulla prevenzione e il contrasto alla corruzione e alla criminalità nel settore delle bonifiche ambientali in Campania.Certa è intanto l’organizzazione di una giornata di protesta, con data e modalità ancora da definire, da parte dei tanti comitati civici nati contro l’emergenza Terra dei Fuochi e contro discariche e inceneritori.