Nessuno "stop" alla mappatura dei terreni inquinati nella "Terra dei fuochi". Ma per alcuni siti sarà necessario un «accertamento supplementare» per garantire che la mappatura avvenga «in condizioni di assoluta sicurezza». Lo assicura il Ministero delle Politiche agricole con una nota che prova a tranquillizzare i cittadini campani dopo la notizia dello "stop" lo scorso 28 maggio. «I controlli relativi all’eventuale contaminazione dei terreni ricompresi nella zona detta "Terra dei fuochi" non hanno subito alcun blocco» precisa il ministero. Poi si cerca di spiegare. «Con la lettera di Agea del 28 maggio viene unicamente disposta la sospensione dell’attività di notifica propedeutica alla realizzazione dei controlli con riferimento a quelle categorie di siti per cui il gruppo di lavoro, formato dagli enti facenti capo ai tre ministeri (Politiche agricole, Ambiente e Salute) e alla Regione Campania, ha ritenuto indispensabile avvalersi di controlli indiretti. Per le altre categorie di siti l’attività continua come da protocollo».È la conferma della decisione di muoversi con prudenza sui siti che potrebbero contenere residui radioattivi e di ricorrere a competenze esterne. Non si parla esplicitamente di queste scorie ma lo si capisce dalla frase successiva. Il Ministero aggiunge, infatti, che un «accertamento supplementare si è reso necessario nelle more della definizione dettagliata della modalità con cui dovranno essere effettuati i controlli indiretti, atti a garantire che l’accesso diretto ai siti possa avvenire in condizioni di assoluta sicurezza. I lavori – si torna a rassicurare – saranno eseguiti in tempi brevi al fine di portare a compimento il programma di controlli nei termini inizialmente stabiliti». §Ed anzi, «nei prossimi provvedimenti del governo è prevista la possibilità di allargare l’azione dei controlli». Anche per questo, conclude la nota, «è stata chiesta la convocazione del comitato interministeriale per valutare tutte le azioni necessarie a sviluppare ulteriormente l’impegno unitario delle istituzioni». Tutte parole che puntano a tranquillizzare i cittadini campani ma anche a rispondere alla Regione che aveva annunciato l’intenzione di andare avanti anche da sola. Mentre da Legambiente è arrivato un pressante invito: «Oggi servono trasparenza e certezze sulla programmazione degli interventi – precisano Rossella Muroni e Michele Buonomo, rispettivamente direttrice nazionale e presidente regionale di Legambiente – solo così lo Stato può tornare ad essere credibile e riconquistare la fiducia dei cittadini garantendo una partecipazione e informazione completa».