Il rogo di rifiuti speciali il 17 gennaio in località Cantariello tra Casoria e Afragola
Forte calo dei roghi di rifiuti lo scorso anno nella Terra dei fuochi, meno 25% rispetto al 2017. E un ancor più forte aumento dei controlli, con importanti risultati. Quasi il 50% delle aziende controllate sono state sequestrate per violazioni delle norme sui rifiuti. La conferma di quanto sia importante andare alla fonte della produzione e della gestione dei rifiuti, prima che finiscano abbandonati o bruciati. È il bilancio dell’ultimo anno di attività dell’incaricato per il contrasto del fenomeno dei roghi di rifiuti nella regione Campania, il viceprefetto Gerlando Iorio, dal novembre 2017 alla guida del gruppo interforze istituito nel novembre 2012 dal governo Monti, dopo la campagna di Avvenire. Dati positivi, dunque, ma, avverte Iorio «se i roghi a bordo strada sono diminuiti, negli ultimi mesi si è dovuto registrare un cambiamento nella tipologia degli incendi che questa estate hanno interessato i siti di stoccaggio non solo campani». E proprio per questo molti controlli del gruppo interforze coordinato dal viceprefetto, si sono concentrati sulle aziende. Andando alla fonte del rifiuto. Una scelta che sicuramente ha contribuito al calo dei roghi.
Nell’area delle province di Caserta e Napoli caratterizzata da sversamenti e incendi, gli interventi di spegnimento dei Vigili del fuoco erano stati 3.984 nel 2012, scendendo a 1.978 nel 2017 e a 1.511 lo scorso anno con un calo di 467, pari al 25%. In particolare, in provincia di Napoli vi sono stati oltre 317 roghi in meno rispetto al 2017, mentre in provincia di Caserta gli interventi dei Vigili del Fuoco sono stati 150 in meno. E questo, sottolinea il commissario “antiroghi”, «nonostante le criticità che si sono manifestate quest’anno nel sistema della raccolta e smaltimento dei rifiuti in Campania». Un trend confermato dagli interventi dei Vigili del fuoco nei campi rom, che nel 2018 sono stati 31, quasi tutti nei territori dei comuni di Napoli e di Giugliano in Campania, con un calo di più del 50% rispetto al 2017. Un grande contributo al calo dei roghi è venuto dal fortissimo incremento della raccolta degli pneumatici usati e abbandonati, grazie all’attuazione del Protocollo d’intesa. Così nel 2018 sono state gratuitamente prelevate, da parte del consorzio Ecopneus, circa 5mila tonnellate di pneumatici rispetto ad appena 640 dell’anno precedente. Il collegamento coi roghi è evidente visto che gli interventi dei Vigili del fuoco di Napoli e Caserta, nello stesso arco temporale, hanno registrato quasi il 50% di incendi di pneumatici in meno rispetto al 2017.
La stragrande maggioranza degli incendi è stata di rifiuti di provenienza domestica (1.150 interventi nel 2018), ma in netto calo rispetto ai 1.386 dell’anno precedente. «L’abbandono di rifiuti – precisa Iorio – è anche alimentato da aziende o piccoli produttori che smaltiscono illecitamente i materiali di risulta». Per questo motivo l’azione della sezione operativa della cabina di regia presieduta dal viceprefetto si è concentrata su queste realtà imprenditoriali e anche sui siti di stoccaggio e trattamento rifiuti. E i risultati sono molto importanti. Nel periodo gennaio-dicembre 2018, le azioni congiunte dei militari con le forze di polizia, hanno consentito di controllare 426 attività commerciali e imprenditoriali (287 in provincia di Napoli e 139 in quella di Caserta). Ben 210, quasi il 50%, sono state sequestrate (152 in provincia di Napoli e 58 in quella di Caserta). I veicoli sequestrati sono stati 200 (132 in provincia di Napoli e 68 in quella di Caserta). Le persone denunciate e sanzionate sono state 760 e le sanzioni amministrative contestate durante i pattugliamenti dell’Esercito ammontano a oltre tre milioni e cinquecentomila. E questo in appena 34 giorni di operazioni congiunte.
Risultati decisamente in crescita. Ad esempio, nella provincia di Napoli, tra gennaio e novembre c’è stato il 30% in più di controlli ad attività imprenditoriali e commerciali; il 33% in più di esercizi e aziende sequestrate; quasi il 50% in più di veicoli controllati e sequestrati; il 15% in più di denunciati all’autorità giudiziaria; il 20% in più di persone controllate; il 47% in più di persone sanzionate.