mercoledì 12 settembre 2012
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​Il "Reciclart temporary bar" non è circondato dai soliti locali alla moda di via Tortona. Si trova in uno spiazzo che si apre una trentina di metri dopo il civico 31: un ambiente che di solito ospita le carrozzerie della zona. È riduttivo chiamarlo "locale": al suo interno, infatti, c'è anche un negozio d'abbigliamento. Ma si trovano anche occhiali, borse, peluche. Impossibile definirlo: il Reciclart bar è una sintesi tra attenzione all'ambiente, moda e carcere. L'intera mobilia è stata realizzata da otto detenuti del carcere di Bollate con materiale di recupero. Le sedie e i tavolini a quest'ora dovevano marcire in qualche discarica del milanese. Invece i carcerati, sotto la guida dello scenografo e architetto Filippo Bartolini, hanno dato loro nuova vita trattandole con materiali speciali e rivestendole con carta di giornali. Il "bancone", invece, è stato realizzato con quattro bancali di legno, lavorati in modo da costituire un unico piano d'appoggio. Il pezzo forte dell'arredamento è una parete composta da 1.500 "mattonelle di plastica", retroilluminate a led.  «La particolarità – spiega Bartolini – è che è tutto 'fluttuante': essendo un bar temporaneo, tutto può essere spostato e ricollocato in altri spazi». Bartolini s'è ritagliato il tempo per realizzare questi pezzi a luglio, quando non stava lavorando alle scenografie di Servizio pubblico, il programma di Michele Santoro. «Il progetto sta avendo un buon successo – dice-: ho ricevuto moltissime domande perché i mobili hanno costi molto bassi». Si parla di 30-40 euro per sedie e nessun pezzo supera i 150 euro. Inestimabile, invece, il valore dell'esperienza per i carcerati: «Per loro lavorare con materiale di riuso aveva quasi un valore metaforico. Era come se stessero riciclando le loro stesse vite», conclude Bartolini. «È moderno e cosmopolita, informale e amichevole, un luogo dove ci si può fermare a prendere un caffè o un aperitivo e comprarsi un vestito, anche di seconda mano». Fabrizio Filippini è entusiasta del Reciclart temporary bar. Agente della Consultami, società di consulenze per il mondo della moda che ha in gestione il locale fino alla fine del 2012, Filippini ha investito 25mila euro per dar vita al Reciclart bar. «Era un modo per far vivere l'esperienza del laboratorio anche fuori dal carcere di Bollate», sottolinea. L'inaugurazione del locale sarà il 14 settembre, ma già i primi curiosi iniziano già a sbirciare dentro il locale. E cosa ci sarà tra tre mesi? Difficile a dirsi, confida Filippini: «Potrebbe tornare ad essere un garage, oppure potrebbe continuare ad essere un bar. Dipende da come andrà quest'esperienza ma la filosofia di fondo prevede che il progetto si chiuda, per lasciare spazio a qualcosa di nuovo».
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