La chiusura di 267 presidi della polizia di Stato è stata congelata: lo ha stabilito il ministro dell’interno Angelino Alfano dopo l’incontro di martedì con i rappresentanti dei sindacati dei poliziotti. Nessun passo indietro da parte del Dipartimento della pubblica sicurezza ma un rinvio a tempi migliori, magari dopo il 25 maggio quando si voterà per le elezioni europee e amministrative.
Congelamento, in linguaggio burocratico, significa attivare trattative riservate per capire cosa tagliare, dove limare, cosa accorpare. Senza fare troppo rumore. Nelle prossime settimane, questori e prefetti delle varie province, dovranno usare il bisturi per cercare di salvare qualcuno degli uffici interessati dal pesante programma di razionalizzazione: 11 commissariati, per la polizia stradale 2 compartimenti regionali, 23 distaccamenti, una sottosezione e 3 reparti speciali; 73 uffici della ferroviaria; 73 sezioni provinciali della polizia postale; 13 uffici della polizia di frontiera aerea e marittima; 50 squadre nautiche; 4 squadre sommozzatori; 11 squadre a cavallo; 3 nuclei artificieri.
Risparmio e recupero di personale da impiegare nel controllo del territorio. Il risparmio sarebbe di circa 600 milioni di euro (tra affitti delle caserme e altre voci) e 6.500 uomini da impiegare in altri reparti. Congelate anche le reazioni dei sindacati che in un comunicato congiunto dicono di non sentirsi rassicurati dalle parole del ministro ma rinviano le manifestazioni di protesta da giugno in poi, nel periodo del semestre italiano di presidenza europea.
A furia di congelare e rimandare, negli anni i poliziotti si sono abituati all’immobilismo. I loro stipendi, come fanno notare i sindacati, sono fermi dal 2010 così come gli scatti d’anzianità e gli aumenti per i passaggi di grado. I concorsi interni della polizia di Stato sono bloccati da lungo tempo: quello per sovrintendente è fermo al 2004 e l’ultimo bando straordinario pubblicato poco prima di Natale, che dovrebbe sanare una carenza di 8.000 sottufficiali, è ancora nella fase preliminare. Lo stesso vale per un altro bando interno per ispettore (1.400 posti disponibili a fronte di 20.000 domande) il cui calendario della prova preliminare è stato rinviato già due volte.
Nel freezer anche le nuove assunzioni in vista dell’Expo di Milano: il bando per 650 nuovi agenti di polizia, riservato ai volontari dell’esercito, scade a metà aprile. Tra visite mediche, prove selettive e 9 mesi di corso di formazione, entreranno in servizio nell’autunno del 2015 quando l’Expo sarà quasi finito.