I carabinieri del Comando provinciale di Sassari e della Compagnia di Tempio, coordinati dal procuratore della Repubblica Domenico Fiordalisi, hanno fermato una persona che sarebbe coinvolta nel triplice delitto di sabato. L'uomo, l'artigiano Angelo Frigeri, sarebbe incensurato. Dopo il lungo interrogatorio durante la notte, messo sotto torchio dagli investigatori, si è contraddetto ed è crollato raccontando alcuni particolari legati al brutale delitto. L'operaio, specializzato in impiantistica, stava eseguendo alcuni lavori in casa della famiglia. Forse proprio i cavi, fili elettrici o telefonici usati per la sua normale attività, sono stati utilizzati per strangolare Giovanni Maria Azzena, la moglie Giulia Zanzani e il figlio Pietro di soli 12 anni. L'artigiano avrebbe fatto entrare in casa gliassassini, avendo libero accesso, visto che era impegnato a eseguire dei lavori nell'appartamento. L'uomo sarebbe statominacciato e obbligato ad aprire la porta. Ma cosa sia accaduto effettivamente in quell'abitazione al primo piano di via Villa Bruna, ma anche nel negozio che si trova nello stesso stabile in via Villa Marina e quante persone siano state coinvolte rimane un mistero. Angelo Frigeri nel suo lungo interrogatorio, secondo alcune indiscrezioni trapelate e ancora non confermate dagli inquirenti, avrebbe detto di essere stato minacciato e obbligato a far entrare in casa due persone. Non è chiaro se poi sia uscito dall'appartamento per fare il "palo" e controllare la zona, per poi rientrare per ripulirlo. Ancora da chiarire anche se il delitto sia stato premeditato, o se a scatenarlo sia statala reazione di uno dei componenti della famiglia. Nelle prossime ore Frigeri sarà nuovamente interrogato e sarà presente il suo legale. Il massacro. "Ci vuole coraggio a uccidere un bambino di 12 anni. Lo conoscevamo tutti, giocavamo in piazza insieme. Quello che è accaduto è una cosa terribile, non erano mai successe cose del genere. Il nostro è un paese tranquillo". Sono la parole di Matteo, uno dei ragazzi che giocano nella squadra di calcio Civitas e che conosceva bene Pietro Azzena, ucciso insieme al padre e alla madre a Tempio. Presi a sprangate, tramortiti e strangolati. Un triplice omicidio di una ferocia inaudita, quello avvenuto domenica a Tempio Pausania. Un massacro in cui è stata sterminata una famiglia intera: un padre, Giovanni Maria Azzena, 50 anni, "chiacchierato" in città per quell'arresto lontano sei anni per usura ed estorsioni; una madre, Giulia Zanzani, 48 anni, sempre impegnata a lavorare nel negozio di calzature sotto casa e ogni domenica in chiesa. C'è poi un bambino di soli 12 anni, Pietro, amato e benvoluto da tutti, finito nelle mani degli assassini forse per sfortuna, per essere tornato a casa da scuola troppo presto, mentre i suoi genitori venivano barbaramente uccisi. Ieri e oggi interrogatori serrati in caserma a Tempio Pausania per il massacro della famiglia Azzena. L'attenzione degli investigatori si è concentrata su quattro-cinque persone, sentite da diverse ore. Secondo alcune indiscrezioni trapelate, si tratta di compaesani che nelle ultime due settimane hanno avuto contatti con i coniugi uccisi, Giovanni Maria Azzena e la moglie Giulia Zanzani. Al momento non risultano provvedimenti di fermo. Con il passare delle ore prende sempre più piede l'ipotesi che il triplice delitto sia direttamente legato a una vendetta nel mondo dell'usura, una vittima che forse ha deciso di farla pagare ai suoi "esattori". Gli investigatori hanno già sequestrato le riprese delle telecamera presenti vicino all'abitazione e al negozio degli Azzena, alla ricerca di immagini dell'arrivo e della fuga dei killer.Fiaccolata a Tempio PausaniaUna fiaccolata e un Consiglio comunale straordinario sono stati organizzati perlunedì e martedì sera a Tempio Pausania, per ricordare le tre vittime della strage di via Villa Marina. Alle 21 è prevista per le vie della città: partirà dal sagrato della Cattedrale di San Pietro Apostolo, a pochi metri dal luogo dove sabato sera i killer hanno sterminatoun'intera famiglia. Mercoledì, invece, il Consiglio comunale di Tempio Pausania si riunirà alle 18 in seduta straordinaria. "Abbiamo invitato tutti i sindaci della Gallura a partecipare - ha detto il primo cittadino Romeo Frediani - per quello che vuole essere un momento di confronto e di riflessione sugli aspetti negativi che ormai hanno interessato anche la nostra società".
Interrogato durante la notte, un incensurato avrebbe fatto le prime ammissioni sul massacro di un'intera famiglia, padre madre e figlio 12enne, che ha sconvolto la cittadina di Tempio. Forse nel giro d'usura il movente. Questa sera fiaccolata cittadina.
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