Carlotta Benusiglio, la stilista impiccata - Ansa
Marco Venturi imputato per il caso della stilista e fidanzata di 37 anni Carlotta Benusiglio, trovata impiccata con una sciarpa ad un albero nei giardini di piazza Napoli, a Milano, la notte del 31 maggio 2016, è stato assolto. Lo ha deciso la Corte d’Assise d’appello Milano che ha ribaltato la sentenza di primo grado di condanna a 6 anni per «morte come conseguenza di altro reato», ossia le condotte persecutorie nei confronti della compagna (reato per il quale potrebbe scattare a fine novembre la prescrizione).
La Procura generale aveva chiesto invece una condanna a 30 anni, con rito abbreviato, per omicidio volontario. La procuratrice generale Maria Vittoria Mazza, che ha sostenuto l’accusa, nelle 30 pagine di ricorso, ha ribadito che la donna sarebbe stata invece strangolata dopo l'ennesima lite con il compagno, il quale avrebbe inscenato un suicidio. Alla fine Venturi è stato assolto sia dall’imputazione della condanna di primo grado che da quella di omicidio.
Si chiude così un altro capitolo di questa intricata vicenda investigativa e processuale, iniziata la notte il 31 maggio di sette anni fa, quando la 37 enne venne ritrovata nei giardini di in piazza Napoli. Venturi fu ascoltato dagli inquirenti come persona informata sui fatti. Successivamente fu aperta un’inchiesta per stalking e lesioni, nel corso della quale il pm raccolse numerosi episodi di atti persecutori. Una prima perizia non evidenziò segni di strangolamento. Ulteriori esami avvalorarono la tesi contraria, che la donna fosse già morta e che l’impiccagione fosse simulata. Ci fu una terza perizia sulle immagini delle telecamere, dalla quale non si riuscì a stabilire con certezza l’identità della sagoma inquadrata quella notte. Il giudice riqualificò il reato da omicidio a morte come conseguenza di altro reato e condannò a sei anni l’ex fidanzato, sentenza contro la quale fu fatto ricorso in appello.
Si arriva così alla sentenza d'appello, e, per tutti questi sette anni sotto l’albero dei giardini di piazza Napoli, all’altezza del civico 30, qualcuno non ha mai smesso di far trovare un’aiuola fiorita. Ma capitolo che si è chiuso non è ancora l’epilogo giudiziario. La famiglia Benusiglio ha infatti annunciato che farà ricorso in cassazione. «Cercheremo di ottenere giustizia. Dopo aver letto le motivazioni dei giudici dell’appello credo che il ricorso per Cassazione sia inevitabile» ha detto Pier Paolo Pieragostini, avvocato di parte civile insieme al legale Gian Luigi Tizzoni, nel commentare la sentenza di assoluzione per Marco Venturi. «Spero che Carlotta non veda», ha detto sua madre uscendo dall’aula scura in volto.