giovedì 5 dicembre 2024
La richiesta dei lavoratori Trasnova ai sacerdoti della città delle fabbriche: «Pregate per noi». Don Tortora: «Senza risposte verremo a dire Messa qui»
I sacerdoti di Pomigliano dinanzi ai cancelli di Stellantis con i lavoratori Trasnova in sciopero

I sacerdoti di Pomigliano dinanzi ai cancelli di Stellantis con i lavoratori Trasnova in sciopero - Avvenire

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Il segno è stato forte e avvertito con emozione dai lavoratori preoccupati per il proprio futuro. I parroci di Pomigliano d'Arco stamattina si sono recati dinanzi ai cancelli dello stabilimento Stellantis per solidarizzare con i lavoratori di Trasnova, giunti alla terza notte di protesta.

Don Aniello, don Leonardo, don Salvatore, don Filippo, don Pasquale, don Pietro, don Sebastiano, don Peppino, volti noti in città per la loro azione pastorale e sociale, hanno ritenuto che la loro presenza fisica valesse più di mille parole. In rappresentanza del vescovo di Nola Francesco Marino, i sacerdoti hanno offerto la piena disponibilità delle rispettive comunità parrocchiali per ogni forma di sostegno spirituale e materiale.

In realtà, l'esigenza più sentita dei lavoratori ha sorpreso anche i sacerdoti: "Pregate per noi", hanno chiesto gli operai di Trasnova, società dell'indotto cui Stellantis ha comunicato di non voler rinnovare la commessa, in scadenza il prossimo 31 dicembre. Sono circa 370 i lavoratori coinvolti in Italia, 90 attivi nel solo stabilimento di Pomigliano per l'attività di movimentazione delle vetture. Lavoratori che definire esterni a Stellantis è poco più di un formalismo, dato che la gran parte di loro lavorano nella fabbrica di Pomigliano da anni, i più anziani da oltre 20.

"Saremo la vostra voce nella città", ha rassicurato don Aniello Tortora, che oltre ad essere sacerdote nella parrocchia che accoglie l'aria industriale di Pomigliano è anche vicario episcopale per la giustizia e la carità. La Chiesa di Nola e le parrocchie di Pomigliano partecipano storicamente con particolare intensità alle vertenze dei lavoratori della significativa zona industriale della città. Appena poche settimane fa, il vescovo in persona, Francesco Marino, aveva scritto un'accorata lettere sull'altra vicenda che preoccupa il territorio, quella di Leonardo Aerostrutture.

E' un momento di grande apprensione per i siti produttivi campani, e Pomigliano rappresenta l'epicentro della crisi. "La nostra battaglia - spiega un lavoratore - è per tutto l'indotto. Se perdiamo noi, perdono tutti. Se vinciamo, vinciamo tutti". I sacerdoti hanno promesso che in caso di mancate risposte, che portassero i lavoratori a prolungare la loro presenza notte e giorno dinanzi allo stabilimento, verranno a celebrare Messa con loro, proprio davanti a quei cancelli che una volta erano segno di speranza e realizzazione personale.

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