venerdì 20 dicembre 2024
Il commissario O'Flaherty chiede ai parlamentari di riflettere prima di approvare un testo che contiene diverse limitazioni ai diritti delle persone. L'ira di La Russa: inaccettabile.
Ragazzi di Extinction Rebellion protestano contro il cambiamento climatico a Torino

Ragazzi di Extinction Rebellion protestano contro il cambiamento climatico a Torino - ANSA

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Dopo le critiche di giuristi e gli appelli delle opposizioni, sul controverso disegno di legge Sicurezza del governo, approvato alla Camera e in corso di vaglio al Senato, si appuntano ora anche le perplessità e i dubbi del Consiglio d'Europa. Pur nei toni felpati della diplomazia istituzionale, il commissario per i diritti umani dell'organismo internazionale, Michael O'Flaherty, ha inviato il 16 dicembre una lettera al Presidente del Senato italiano, Ignazio La Russa, contenente diverse considerazioni critiche sul ddl. Alla missiva, il presidente dell'assemblea di Palazzo Madama ha risposto con un'altra missiva, protocollata il 19 dicembre, ossia ieri. Nel testo, che Avvenire ha visionato, gli uffici del Senato hanno comunicato al Consiglio d'Europa di aver trasmesso il messaggio, "per l'eventuale seguito di competenza", al ministro per i Rapporti col Parlamento Luca Ciriani e ai presidenti delle commissioni Affari Costituzionali e Giustizia, Alberto Balboni e Giulia Bongiorno, presso le quali è in corso l'esame del provvedimento.

L'ira di La Russa: inaccettabile interferenza nelle decisioni sovrane del Parlamento

Nel pomeriggio, il presidente del Senato dà sfogo alla propria irritazione per la missiva. "Ho dato indicazione agli uffici del Senato di respingere l'inaccettabile pretesa di O'Flaherty, commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, di trasmettere a tutti i senatori la sua richiesta di non votare il disegno legge sicurezza che per altro è ancora in fase di esame davanti alle commissioni competenti", sbotta Ignazio La Russa. La lettera è arrivata agli uffici del Senato, spiega, "mentre mi trovavo in Bulgaria in visita al contingente italiano di stanza in ambito Nato e l'ho trovata un'inaccettabile interferenza nelle decisioni autonome e sovrane di un'assemblea parlamentare". Gli uffici, aggiunge, "su mia indicazione hanno tuttavia trasmesso la missiva al ministro dei rapporti con il Parlamento, senatore Ciriani, anche in considerazione del fatto che spetta primariamente al Governo intrattenere relazioni con le istituzioni europee. La stessa lettera è stata altresì inviata, per semplice conoscenza, ai presidenti delle due commissioni interessate. In entrambe le formali trasmissioni mi sono astenuto da ogni considerazione". Al di là degli atti ufficiali, dunque, "la mia personale opinione è che ho trovato non solo irrituale ma contrario a qualunque principio democratico - argomenta ancora la seconda carica dello Stato - che il signor Michael O' Flaherty ( a me finora del tutto sconosciuto ) chieda addirittura di non votare una legge per altro il cui testo è ancora in formazione e all'esame della Commissioni". Personalmente, incalza La Russa, "non condivido le argomentazioni di quella lettera, ma ciò che conta, e che trovo inaccettabile, è che si voglia condizionare la volontà dei nostri Senatori di maggioranza e di opposizione durante l'iter di formazione di una legge, quasi che fossero incapaci di valutarne i contenuti e le conseguenze autonomamente". Dall'opposizione, diversi esponenti del centrosinistra stigmatizzano però le sue valutazioni: "La sfortuna di vedere La Russa in azione è quotidiana, dice spesso e volentieri frasi a casaccio, come quella di oggi - osserva caustico il leader di Azione, Carlo Calenda -. C'è mancanza del senso delle istituzioni, un Presidente del Senato che parla di 'intrusione democratica'. Un'intrusione democratica è quella di Elon Musk che dice: votate Afd in Germania. Il fatto che il Consiglio d'Europa ti dica una cosa su una norma è normale perché noi siamo in Europa".

«I senatori si astengano dall'adottare» la nuova legge

La lettera, resa nota oggi, contiene diversi passaggi pungenti. Alcune norme del ddl, scrive il commissario, "restringono il diritto a manifestare e esprimersi pacificamente". E, a suo parere, "i senatori dovrebbero astenersi dall'adottarlo, a meno che non venga modificato in modo sostanziale per garantire che sia conforme agli standard del Consiglio d'Europa in materia di diritti umani". Nel merito, O'Flaherty ritiene che "gli articoli 11, 13, 14, 24, 26 e 27, che introducono reati definiti in termini vaghi e includono altre severe restrizioni, creino spazio per un'applicazione arbitraria e sproporzionata, colpendo attività che rappresentano un legittimo esercizio della libertà di riunione o espressione pacifica".

Restrizioni ai diritti dei detenuti

Nella lettera, O'Flaherty lamenta inoltre la possibilità che il testo, se approvato,"limiterà anche i diritti delle persone detenute in carcere o nei centri di detenzione per i migranti". Il commissario ricorda come "i detenuti continuano a godere del diritto alla libertà di espressione, che comprende alcune forme di protesta pacifica che possono comportare una resistenza passiva". Ciò significa che, seppur con le limitazioni connesse al loro stato detentivo, le persone in carcere non possono essere escluse dal diritto a manifestare (per contestare per esempio le condizioni in cui sono trattenuti, che diversi organi di giustizia sovranazionali hanno spesso giudicato non sempre conformi agli standard internazionali). Non solo: il commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa ritiene "che diverse misure all'interno del disegno di legge sembrano specificamente concepite per colpire i manifestanti ambientalisti, compresi i giovani difensori dei diritti umani". E proprio su questo, un giro di vite in Italia sembrerebbe già in atto, stante il fatto che - avverte ancora l'alto rappresentante dell'organismo internazionale - proprio il suo ufficio "ha già osservato un aumento delle segnalazioni dall'Italia di azioni legali e misure restrittive nei confronti di individui che sostengono azioni urgenti per la protezione dell'ambiente, anche attraverso l'attuazione della recente legislazione".

Il Pd: dal Consiglio d'Europa gravi rilievi

La lettera viene subito rilanciata dal Partito democratico, che con la senatrice Sandra Zampa fa notare come "gli argomentati e gravi rilievi al ddl sicurezza da parte di Michael O'Flaherty, Commissario per i diritti umani del Consiglio d'Europa, confermano l'enorme preoccupazione espressa dal Pd, da tanta parte di costituzionalisti e giuristi, oltreché della società civile nei confronti di norme lesive della libertà dei cittadini italiani". Il Pd si unisce dunque "alla richiesta che il Commissario O'Flaherty ha rivolto nei giorni scorsi con inappuntabile correttezza al Presidente del Senato La Russa, e per il suo tramite ai senatori, di non approvare senza gli opportuni cambiamenti" norme che introducono "reati definiti in termini vaghi e includono altre severe restrizioni". Si tratta, osserva Zampa, "di un allarme gravissimo che deve svegliare le coscienze di tutti, non solo di chi sta all'opposizione ma di chi con il proprio voto sostiene la maggioranza di governo. Possibile che non vi sia tra loro chi ha a cuore la democrazia, la libertà e lo stato di diritto? A loro ci rivolgiamo: aiutateci a cambiare le norme più rischiose e inaccettabili. Non concorrete - è l'appello alla maggioranza lanciato dalla senatrice dem - a scrivere una pagina nera nella storia democratica italiana".


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