È morta Rita, la
bambina di due anni e otto mesi di Modica affetta dal morbo di Niemann Pick, per la quale il Tribunale del lavoro di Ragusa, sei
giorni fa aveva imposto agli Spedali Civili di Brescia di
trovare un medico che possa applicare alla piccola la cura
Vannoni. La piccola, che aveva già fatto due infusioni, è
deceduta all'alba di martedì senza avere fatto il terzo
ciclo di terapia, che gli era stato negato e poi imposto dal
giudice. Nell'ordinanza il giudice
scriveva: "Cinque giorni di tempo per lanciare una ricerca a tappeto fra Ordini dei medici, strutture sanitarie pubbliche ed
enti di ricerca e trovare camici bianchi disposti a praticare le
infusioni secondo il metodo Stamina".
La settimana scorsa la Corte Europea dei diritti dell'uomo
aveva stabilito che la decisione delle autorità italiane di
rifiutare l'accesso al metodo Stamina a una donna, affetta sin
dall'adolescenza da una malattia degenerativa del cervello, non
ha leso i suoi diritti. "A oggi - hanno osservato i giudici - il
valore terapeutico del metodo Stamina non è stato provato
scientificamente" e il decreto del marzo 2013, che regola
l'accesso al metodo Stamina e stabilisce che al metodo possono
avere accesso solo i pazienti che hanno iniziato la cura prima
dell'entrata in vigore della nuova legge, "persegue il giusto
obiettivo di proteggere la salute dei cittadini".
Distrutti dal dolore e provati per la vicenda giudiziaria i genitori che hanno preferito non rilasciare dichiarazioni. "Questa storia non finisce qui -
ha detto il padre all'Ansa - perché non può e non deve passare in
sordina. Non intendo mollare una cosa nella quale ho creduto e
per cui mi sono battuto e continuerò a farlo perché altri non
devono subire quello che stiamo passando noi".