venerdì 19 settembre 2014
Agguato a Bruzzano, probabilmente un regolamento di conti legato allo spaccio di droga. Fermato il presunto killer di origine albanese come una delle vittime.
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​​Due morti e un ferito: è questo il bilancio di una sparatoria avvenuta ieri sera in strada, nel quartiere milanese di Bruzzano. Un probabile regolamento di conti nell'ambito del mondo dello spaccio di sostanze stupefacenti. A poco meno di tre ore dall'agguato, avvenuto poco prima delle 21, un uomo di origine albanese è stato fermato dai carabinieri: potrebbe trattarsi del presunto killer. Tutto ha inizio in piazza Giustino Fortunato. Tre persone, che probabilmente si conoscevano tra loro, hanno un appuntamento. Forse è una trappola tesa dall'uomo che, appena arriva a bordo della sua Opel, comincia a sparare. Decine i colpi d'arma da fuoco esplosi durante il blitz, secondo quanto hanno riferito alcuni testimoni, i clienti di un ristorante della zona. Il primo a cadere è un albanese di 41 anni: due proiettili lo raggiungono alla schiena e uno alla testa. Muore sul colpo, di fronte all'ingresso dell'ospedale Galeazzi. Gli altri due cercano di fuggire, ma vengono a loro volta colpiti, probabilmente dopo un breve inseguimento. Un uomo, un 37enne di origine africana, si accascia in via Marna. Quando i soccorritori del 118 lo ritrovano è ancora vivo, ma l'agonia dura poco minuti. Muore prima di essere caricato sull'ambulanza.    Risulta invece ferito, e non sarebbe in pericolo di vita, un altro albanese, colpito da un proiettile all'addome. Recuperato dai soccorritori in via Angeloni, l'uomo viene trasferito all' ospedale Fatebenefratelli, dove viene operato d'urgenza. La sua testimonianza sarà fondamentale per ricostruire il blitz di sangue costato la vita a due persone. I carabinieri bloccano molte delle strade di accesso a piazza Giustino Fortunato e danno il via a una vera caccia all'uomo. Secondo alcune testimonianze, il killer sarebbe fuggito a bordo di una Opel. Il presunto omicida viene rintracciato e fermato poco prima delle 23.30 e portato in caserma. Nel corso delle indagini bisognerà capire se l'uomo abbia agito da solo o con almeno un complice.
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