«A sparare agli immigrati sono stati sicuramente uomini delle ’ndrangheta, per far vedere che sono loro a controllare il territorio ». Non ha dubbi Alberto Cisterna, magistrato calabrese, sostituto procuratore alla Procura nazionale antimafia. «Per le modalità con cui avvengono, non sono gesti da ricondurre a cittadini esasperati. Si tratta di azioni criminali che richiedono sangue freddo e capacità esecutive. Soprattutto quando si tratta, come nell’ultima occasione, di sparare 'al volo' da una moto in movimento».
Perché sparare? Quando la gente si è sentita aggredita si è rivolta ai mafiosi che sono stati costretti a intervenire, perché non possono perdere la faccia e far vedere che non sono in grado di controllare il territorio. Così hanno mandato qualche squadraccia di giovani killer che hanno sempre a disposizione. Non per uccidere, perché non sono scemi e sanno che succederebbe un quarantotto, ma sparando a pallini per fare meno danni. Per incutere terrore. Una vera caccia all’uomo.
La giustizia della mafia che arriva prima dello Stato? Parlare di giustizia in questo caso non è corretto. Intervengono non perché gliene importi della popolazione, ma solo perché temono che sia messa in discussione la loro capacità di controllare il territorio. L’altruismo non sanno nemmeno dove è di casa! Se lì continuavano gli incidenti e la gente si sentiva minacciata, che figura ci facevano le famiglie Pesce e Bellocco di Rosarno, tanto per essere chiari e fare nome e cognome?
Non è preoccupante che la gente si rivolga a loro? La gente si rivolge a loro nel senso che loro sono la gente. A Rosarno non si può scindere un 'noi' da un 'loro'. Sono famiglie numerose, che vivono sul territorio, che hanno esercizi commerciali e attività produttive, sono onnipresenti, sono gli stessi che gestiscono il mercato nero del lavoro e delle truffe in agricoltura, nelle quali tanta gente della Piana di Gioia Tauro è purtroppo coinvolta. Hanno una funzione regolatrice sociale che naturalmente gli impone poi di intervenire. È la conferma che la ’ndrangheta agisce sempre in base a un calcolo che ha sempre ad oggetto l’intangibilità del suo potere. Che non vuole sia mai messo in discussione. Ora gli africani se ne vanno? Non importa. Arriveranno altri immigrati a raccogliere le clementine.
Ma questa situazione l’hanno voluta i mafiosi? A loro è scappata di mano. Ma ne sono stati la causa.
In che senso? I primi che hanno sparato giovedì addosso agli immigrati sono stati sicuramente i rampolli di mafia. Non sarebbe la prima volta. Ricordo il raid nel campo, nomadi sempre a Rosarno, quando spararono da tutte le parti, dando poi fuoco alle baracche. Loro fanno così. Ogni volta che una minoranza crea difficoltà, vanno e fanno un raid. Tutti i giovani delle famiglie mafiose della Piana di Gioia Tauro vanno armati fin da ragazzi. A qualcuno di questi sarà venuto in mente di sparare agli immigrati mentre passavano, puramente 'per sport'. Ma non avevano messo in conto la reazione per domare la quale hanno cominciato a sparare. Chi spara non sono le persone perbene. Uno può essere pure arrabbiato quanto vuoi ma non sparerebbe mai...