Ancora un crollo in galleria dopo quelli sulla A26 e A10: parte di intonaco della volta della galleria Ricchini, nel comune di Quiliano (Savona), sulla A6 Torino-Savona, è crollato la scorsa notte. La galleria è rimasta chiusa in direzione del capoluogo piemontese ed è stata riaperta in mattinata dopo che i vigili del fuoco e la Polstrada hanno rimosso i materiali caduti ed effettuato i rilievi. La A6 è la stessa autostrada dove, lo scorso 24 novembre, è crollato un pezzo di viadotto travolto da una frana. «Non si è verificato alcun crollo di intonaco né tanto meno di cemento nella galleria di Quiliano sulla A6, si è verificata solo una piccola nuvola di polvere di vernice staccatasi dal fianco della galleria». Lo precisa Autostrada dei Fiori, la società che gestisce la A6, specificando, inoltre, che la galleria «non è mai stata chiusa».
Lettera del Consiglio superiore dei lavori pubblici
Sono 200 le gallerie a rischio lungo tutta la rete autostradale italiana: 105 sulla rete autostradale in concessione a Aspi e 90 a altre società. A rivelarlo è stato, a novembre, il Consiglio superiore dei lavori pubblici con una lettera inviata a vigili del fuoco e a tutti i provveditorati alle opere pubbliche. Un documento - di cui scrivono oggi alcuni quotidiani - che è stato acquisito dalla Guardia di Finanza di Genova e secondo il quale i tunnel lunghi oltre 500 metri presentano pericoli di incidenti e crolli, non sono impermeabilizzati, sono privi di sistemi di sicurezza, di corsie di emergenza e vie di fuga, luci guida in caso di evacuazione. In pratica, tutte gallerie non a norma con la direttiva europea 54 del 2004. Tra le 200 gallerie figura anche la Bertè, sulla A26, dove il 30 dicembre sono crollate due tonnellate di cemento dalla volta. Per questo episodio, la Procura di Genova ha aperto un fascicolo a carico di ignoti per crollo colposo. Gli investigatori stanno cercando di capire se la società fosse a conoscenza delle reali condizioni del tunnel e se avesse iniziato a mettere in pratica gli accorgimenti per la messa in sicurezza dell'infrastruttura. La Bertè era stata controllata dai tecnici di Spea, la società controllata di Atlantia che si occupava delle ispezioni e manutenzioni, e era stata classificata col 40, un voto basso che aveva innescato la procedura di programmazione di lavori rubricati però in là col tempo.
La precisazione di Autostrade per l'Italia
L'adeguamento degli impianti nelle gallerie gestite da Autostrade per l'Italia (Aspi) e citate dal rapporto del Consiglio dei lavori pubblici è in corso nel 90% dei casi (in alcuni già concluso), mentre per il restante 10% sono in corso le gare d'appalto per l'aggiudicazione dei lavori. Lo precisa Aspi sottolineando che ad aprile 2019 aveva già comunicato al Mit l'elenco delle misure compensative adottate per adeguamento agli impianti delle gallerie appartenenti ai corridoi transeuropei. Aspi afferma inoltre che gli interventi previsti dalla normativa Ue non riguardano la sicurezza strutturale della gallerie.