Presunte mazzette nell'ambito
della ricostruzione post-terremoto per accaparrarsi appalti per
il recupero di beni culturali ed ecclesiastici nel centro
storico dell'Aquila. Polizia e Guardia di finanza stanno
eseguendo cinque ordinanze di custodia cautelare, due in carcere
e tre ai domiciliari, nei confronti di un funzionario del Mibac,
di un professionista e di tre imprenditori, per i reati di
corruzione, falso, turbativa d'asta, millantato credito ed
emissione e utilizzo di fatture inesistenti. L'inchiesta che ha portato ai cinque provvedimenti all'Aquila ruota intorno alla figura dell'ex vicecommissario ai Beni culturali alla ricostruzione Luciano Marchetti e alla funzionaria del Mibac Abruzzo, Alessandra Mancinelli. Con loro la Procura aquilana ha ottenuto gli arresti anche per gli imprenditori Nunzio Massimo Vinci, Patrizio Cricchi e l'aquilano Graziano Rosone.L'operazione che ha portato ai
cinque arresti è scattata su disposizione della Procura dell'
Aquila. Le ordinanze sono state emesse dal gip Giuseppe Romano
Gargarella. I provvedimenti in corso di esecuzione sono il
risultato di una complessa e lunga indagine sulle procedure che
riguardano la ricostruzione e il consolidamento di alcuni beni
ecclesiastici e di altri beni culturali di particolare rilievo
storico-artistico nel centro storico del capoluogo abruzzese,
gravemente danneggiati dal terremoto del 6 aprile 2009.
Una prima fase c'era già stata nei mesi scorsi con
l'iscrizione nel registro degli indagati di alcuni imprenditori,
professionisti e funzionari pubblici. L'attività investigativa,
coordinata dal procuratore della Repubblica Fausto Cardella e
dai sostituti Antonietta Picardi e David Mancini, è stata svolta
congiuntamente dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di
finanza e dalla Squadra Mobile della Questura dell'Aquila.
I dettagli dell'operazione saranno illustrati nel corso di
una conferenza stampa che si terrà alle ore 11 nella Procura
della Repubblica dell'Aquila.