venerdì 22 ottobre 2021
Lo chiede l’Agorà degli istituti non statali al Parlamento, che discute la manovra di Bilancio 2022. «Consentirebbe di pianificare con maggior tranquillità e nella consapevolezza di risorse certe»
Un’insegnante di sostegno con un alunno disabile

Un’insegnante di sostegno con un alunno disabile - Archivio Ansa

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Confermare, anche per il 2022, il contributo aggiuntivo di 70 milioni di euro alle scuole paritarie per pagare gli insegnanti di sostegno degli alunni disabili. La richiesta di stabilizzare la misura introdotta dalla legge di Bilancio per il 2021, arriva dall’Agorà della parità, che rappresenta le associazioni dei gestori degli istituti non statali e dei genitori degli studenti.

«Queste risorse straordinarie – si legge in un comunicato dell’Agorà – seppur ancora insufficienti, vanno stabilizzate in fase di redazione del ddl Bilancio per confermare alle famiglie, già gravate da costi per l’assistenza e la cura dei figli diversamente abili, l’attenzione mostrata da governo e Parlamento poco meno di un anno fa, così da consentire alle scuole paritarie di poter finalmente pianificare con maggior tranquillità e nella consapevolezza di risorse certe, il reclutamento e la formazione dei docenti di sostegno continuando ad offrire a tutti gli alunni l’immenso dono di una fragilità da conoscere, servire ed amare».

Stando alle rilevazioni ufficiali del ministero dell’Istruzione, negli ultimi cinque anni il numero di alunni disabili iscritti alle scuole paritarie è continuamente cresciuto, arrivando nell’anno scolastico 2018/2019 a 15.350, pari a circa l’1,8% degli 866.500 alunni totali degli istituti non statali. Nel 2013-2014 erano 11.862 (1,2% del totale) e quindici anni prima 7.536 (0.8%). Un aumento esponenziale in controtendenza rispetto al calo complessivo degli alunni delle paritarie che, in un quinquennio, sono scesi di oltre 100mila unità.

«Le nostre scuole – spiega Elisabetta Botto, direttore generale della scuole “La Zolla” di Milano (dall’infanzia alla secondaria di I° grado) – sono frequentate da 43 bambini con disabilità certificate. Il costo delle ore di sostegno è suddiviso, al netto dei contributi ricevuti, fra la scuola (cioè tutte le famiglie all’interno di un sistema solidaristico) e la famiglia dell’alunno disabile. Con i fondi appositamente destinati dalla legge di bilancio 2021 abbiamo visto un incremento pari quasi a tre volte il contributo per singolo studente e siamo riusciti a rimborsare, alla maggioranza delle famiglie, il parziale contributo che avevano erogato alla scuola per una compartecipazione alle spese sostenute».

L’importanza del contributo straordinario statale di 70 milioni, che l’Agorà chiede al Parlamento di stabilizzare, è sottolineata anche da Davide Poggi, direttore generale del polo scolastico “La Carovana” di Modena: «L’incremento dei fondi destinati al sostegno degli alunni disabili – sottolinea Poggi – ci ha permesso di accogliere nelle classi prime della scuola media, gestita dalla nostra cooperativa, tutti gli alunni certificati che uscivano dalle classi quinte delle nostre scuole primarie. È il primo anno infatti che possiamo garantire a tutti i richiedenti un congruo numero di ore di sostegno».

Sulla stessa linea il commento di Ilario De Monte, gestore della scuola primaria e secondaria di I° grado “Pier Giorgio Frassati” di Seveso, in provincia di Monza e Brianza: «La stabilizzazione dei fondi previsti, sosterrebbe notevolmente le famiglie nel percorso all’interno della singola scuola e primariamente gioverebbe in modo permanente sul percorso del ragazzo portatore di disabilità».

In ogni caso, anche la stabilizzazione, pur necessaria, dei 70 milioni, ricorda Giovanni Sanfilippo delle Scuole Faes di Milano, ridurrebbe ma non annullerebbe «il gap tra quanto lo Stato spende per un alunno disabile che frequenta una scuola statale e quanto spende per un alunno disabile che frequenta una scuola paritaria. Non è accettabile – conclude Sanfilippo – che lo Stato faccia discriminazioni tra gli alunni, in particolare verso coloro che sono più fragili».

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