Sono quasi 800mila gli alunni stranieri tra i banchi, quasi la metà nati in Italia, e alle Superiori le studentesse di origine immigrata superano per
incidenza quelle italiane. È la fotografia scattata dal
ministero dell'Istruzione, in collaborazione con la Fondazione
Ismu, l'Istituto per lo studio della multietnicità, degli
"Alunni con cittadinanza non italiana".
Nove alunni su 100 sono stranieri
Dall'indagine, che si riferisce all'anno scolastico 2012-2013, emerge che gli alunni con cittadinanza non italiana continuano a crescere: sono 786.630,
l'8,8% sul totale degli iscritti mentre nell'anno scolastico
precedente erano l'8,4%.
Il boom si è arrestato
Il grande boom di presenze comunque sembra essersi arrestato: l'aumento medio annuo è stato di 60-70mila unità dal 2002-2003 al 2007-2008 mentre si è mostrato
più ridotto negli anni successivi.
Seconda generazione
Sono sempre di più, comunque, gli alunni di seconda generazione: il 47,2% degli studenti
stranieri sono nati in Italia. Percentuale che sale all'80%
nelle scuole dell'infanzia e al 60% nella primaria.
Distribuzione geografica
Gli alunni stranieri sono presenti soprattutto nelle regioni del Nord e del
Centro, concentrati in particolare nelle province di media e
piccola dimensione. Quanto alla nazionalità è confermato il
primato, ormai pluriennale, degli alunni rumeni (sono 148.602),
seguiti dagli albanesi (104.710) e dai marocchini (98.106). E,
se si guarda al genere, le femmine sono quasi pari alle compagne
di origine italiana. Nelle scuole superiori le studentesse di
origine immigrata addirittura superano per incidenza quelle
italiane (nel Nord est sono il 50,4% contro il 49,1%).
Migliorano i risultati
Nei risultati scolastici gli alunni stranieri guadagnano terreno, pur rimanendo a livelli di "ritardo scolastico ancora significativi". Ma il ritardo quasi
si annulla per gli studenti con diversa cittadinanza nati nel
nostro Paese: le loro performance si avvicinano a quelle degli
italiani e in alcune regioni del Sud le differenze tra gli
italiani e gli studenti di seconda generazione tendono
addirittura a invertirsi: in Campania gli stranieri nati in
Italia fin dalla scuola primaria hanno un rendimento migliore
dei loro compagni di classe figli di italiani. E si presentano
sempre più in anticipo sui banchi: quasi cinque alunni su 100
(il 4,8%) iniziano la scuola primaria a cinque anni. E
differenze eclatanti non ci sono neppure nei voti di Maturità,
più o meno omogenei in quasi tutti i tipi di indirizzo, ad
eccezione dei licei dove il 7,4% degli alunni stranieri esce con
un voto superiore al 90/100, contro il 13,7% degli italiani.
Sono in crescita anche gli stranieri che vanno all'Università:
nell'anno scolastico considerato hanno toccato una punta del
3,1%.
Formazione tecnica in pole position
La formazione tecnica e professionale è sempre in testa alle preferenze dei ragazzi con cittadinanza non italiana (scelta dall'80% degli alunni), mentre
l'avvio al liceo o all'istruzione artistica interessa poco più
di 2 su 10. A Nord Est l'iscrizione agli istituti professionali
raggiunge la punta massima del 42,1%. In Emilia Romagna il 46,5%
degli alunni stranieri frequenta questo indirizzo. I licei sono
la prima scelta per gli immigrati provenienti da Romania,
Ucraina e Albania.
Alunni disabili in aumento
Negli ultimi cinque anni la loro
presenza è praticamente raddoppiata: ora sono il 3,1% tra gli
alunni con cittadinanza non italiana e il 10,8% tra gli alunni
con disabilità. Un dato che, osserva il Miur, rivela la
capacità della scuola italiana di saper dare risposte e
assistenza formativa a situazioni difficili.