Ultimo week end di riposo per la gran
parte degli studenti italiani. Lunedì, infatti, suonerà la prima
campanella del nuovo anno scolastico in una quindicina di
regioni. Un rientro in classe che coincide con l'avvio della
consultazione (sul sito www.labuonascuola.gov.it) sulle linee
guida per la scuola varate dal Governo la scorsa settimana. E
con le proteste degli studenti che annunciano flash mob davanti
alle scuole.
In verità tanti ragazzi hanno già rimesso lo zaino in spalla
perché Abruzzo, Molise, Valle d'Aosta e le province di Bolzano e
Trento hanno anticipato di qualche giorno la ripresa delle
lezioni e, in virtù dell'autonomia, tanti istituti, a macchia di
leopardo sul territorio, hanno fatto lo stesso. Ma la gran parte
degli alunni tornerà tra i banchi appunto lunedì. E lo faranno
pure i ministri che hanno raccolto l'invito del premier a
testimoniare con la loro presenza nelle scuole l'attenzione che
l'esecutivo ha per l'istruzione. In classe andrà dunque il
presidente del Consiglio che ha scelto di recarsi all'istituto
dedicato a Don Peppino Puglisi a Palermo, un luogo dalla forte
importanza simbolica in uno dei quartieri più a rischio del
capoluogo siciliano, Brancaccio.
Il ministro Giannini, invece, per la prima campanella del
2014-2015, sarà nel Tecnico Agrario Emilio Sereni di Roma e
taglierà, assieme agli studenti, il nastro di un birrificio
artigianale allestito all'interno dell'Istituto che è impegnato
in percorsi di alternanza scuola-lavoro. Al progetto "birra"
prenderanno parte i ragazzi della scuola e alcuni giovani in
stato di detenzione. Gli altri componenti dell'esecutivo saranno
in giro per l'Italia a salutare gli studenti, tanti tornando
nella scuola dove hanno studiato. "Quest'anno scolastico si apre con un clic" ha commentato il ministro Giannini, ieri a Venezia per la cerimonia di apertura della sessione autunnale della Venice International University, riferendosi all'avvio della campagna di ascolto on line. "Mi aspetto - ha spiegato - che tutto il Paese si interroghi sulle
grandi questioni: dalla valutazione alla formazione degli
insegnanti, dalle nuove competenze al consolidamento delle
grandi competenze che l'Italia possiede, nella storia dell'arte,
nella musica, nelle discipline umanistiche, ma senza dimenticare
le lingue straniere. Vogliamo una scuola che risponda alle sfide
di oggi".
Intanto, i sindacati affilano le armi. Tutte insieme le sigle
sindacali del comparto scuola (confederali e autonomi) hanno
lanciato #Sbloccacontratto, una raccolta di firme del personale
della scuola, che già nel titolo annuncia le intenzioni.
"La lettura incrociata dei provvedimenti del Governo mostra -
spiega la Uil scuola - che dal 2015 non varrà più l'anzianità e
fino al 2018 non partirà il meccanismo degli aumenti per
'meritò. Il risultato? Nessun aumento, per nessuno per altri
tre anni. Retribuzioni ferme fino al 2019. Un meccanismo di
riduzione che per il triennio 2016-1018 vale oltre un miliardo
di euro. Tutto ciò è inaccettabile e contrasta con l'esigenza di
riconoscere il valore del lavoro di chi ogni giorno fa
funzionare la scuola".