Avrebbe costretto sette disabili, alcuni anche in carrozzina, a stare sotto coperta, tenendoli chiusi e impedendo loro muoversi all'interno del peschereccio. È l'accusa, aggiuntiva, contestata dalla polizia giudiziaria di
Ragusa a un presunto scafista tunisino fermato anche per
sequestro di persona su disposizione della Procura di Ragusa.
L'uomo sarebbe stato il comandante del natante con 275
migranti a bordo soccorso da nave Sirio, che è arrivata ieri nel
porto di Pozzallo.
Ad accusare il presunto scafista anche la testimonianza di
un'anziana donna disabile: "Per rimanere insieme alla mia
famiglia che voleva fuggire dalla guerra - ha raccontato a
magistrati e investigatori - sono partita con tutta la sedia a
rotelle: è stato un viaggio infernale ci hanno trattato come
bestie, spero sia finito questo incubo per il futuro dei miei
nipoti".
Un altro migrante ricostruisce l'obbligo di rimanere chiusi
nella stiva del peschereccio: "Anche quando stavamo male e
chiedevamo di uscire a prendere una boccata d'aria ci veniva
vietato e chi provava a salire veniva preso a calci e fatto
tornare giù".
Sono sessantamila gli immigrati
sbarcati sulle coste italiane dall'inizio del 2014. Un dato che
porterà a fine anno ad una quota senza precedenti di circa
100mila stranieri, soprattutto donne e bambini in fuga dai
conflitti come in Siria. A tracciare il quadro della situazione migratoria il direttore
del Consiglio italiano per i Rifugiati Christopher Hein durante
il convegno "Se l'asilo è un diritto perché sopravvivere è un
lusso?", tenutosi a Caserta. Per Hein "il Governo italiano deve stanziare più risorse
sull'integrazione, altrimenti è inutile lanciare continui
appelli all'Europa". Hein propone che il rifugiato possa essere
libero di circolare per gli Stati Ue visto che spesso siriani e afghani
vengono in Italia di passaggio, desiderosi di raggiungere altri paesi.