Foto di redazione
Brutta aria al Quarticciolo, bottiglie dalla finestra, insulti (“Sei un Buscetta”, "Se torni ti ammazziamo") e qualche sasso: il tutto per don Antonio Coluccia, il prete antimafia che ieri sera era appena arrivato ed è stato accolto in quel modo. Protetto dalla scorta, che lo ha portato via, ha subito detto che tornerà: “Mi sono reso disponibile per offrire un servizio alla città, che si commuove, ma non si muove. Dobbiamo liberare la gente dalla paura”. Da molto tempo il prete combatte lo spaccio e il degrado nei quartieri periferici della Capitale e accoglie i ragazzi che si tirano fuori, non è la prima volta che subisce episodi di questo genere. E stamane "è stata presa di mira anche la nostra troupe, che si era recata nel quartiere per documentare l'accaduto", si legge sul sito di Rainews.
Immediata la solidarietà del mondo politico, a cominciare dalla premier: "Don Coluccia è da sempre fortemente impegnato contro la criminalità organizzata, lo spaccio di droghe e l'illegalità – ha scritto sui social Giorgia Meloni -. Un uomo molto coraggioso, buono, dedito al servizio del prossimo e in prima linea per il recupero sociale del territorio romano". Concludendo: “la violenta aggressione subita a Roma, nel quartiere Quarticciolo dove era in corso un corteo per la legalità, è quanto di più vigliacco possa esserci. A lui va tutta la mia solidarietà e quella del governo".
Il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, ha subito telefonato a don Coluccia, per esprimergli la totale solidarietà di Roma Capitale e ribadirgli “il pieno impegno dell'amministrazione a collaborare con tutte le istituzioni competenti per rispondere compatte alle vigliacche minacce subite e far prevalere sicurezza e legalità sul territorio”.