lunedì 9 ottobre 2023
Riapre al pubblico la Biblioteca dell’Istituto Diocesano di Scienze religiose, che nella cittadina del Medio Campidano ospita circa tredicimila volumi e una ricca emeroteca
Un'immagine della nuova biblioteca di San Gavino Monreale, in Sardegna

Un'immagine della nuova biblioteca di San Gavino Monreale, in Sardegna - S.P.

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In una terra con i tassi più alti di dispersione scolastica e di povertà non si perde la speranza. In tempi di incontri virtuali e isolamento, anche dei giovani, la risposta della Chiesa è un atto di coraggio: aprire una nuova biblioteca. Profumo di libri e di cultura, silenzio, locali luminosi e accoglienti possono essere una risposta per invertire la rotta e far ritrovare le persone non solo sui social ma in un luogo fisico, per socializzare, studiare e fare ricerche. Luoghi che favoriscano l’amore per lo studio e per la bellezza.

Per questo riaprirà al pubblico la Biblioteca dell’Istituto Diocesano di Scienze religiose “Mons. G.M.Pilo”, che a San Gavino Monreale ospita circa tredicimila volumi e una ricca emeroteca, sempre in aggiornamento. L’inaugurazione è prevista venerdì 13 ottobre con il vescovo di Ales-Terralba Roberto Carboni.

“Una biblioteca è un presidio di umanità in un territorio, una miniera di informazioni, una fucina di idee: noi scommettiamo su questo”, spiega il direttore dell’Istituto di Scienze religiose “Mons.G.M.Pilo”, don Marco Statzu. “Oggi trova la sua naturale collocazione all’interno del Centro Pastorale Diocesano, in un’ala ad essa dedicata, dotata di nuove scaffalature, di tavoli per lo studio e la consultazione e di un accesso indipendente e completamente fruibile, senza barriere architettoniche. L’opera, in compartecipazione tra l’Istituto di Scienze Religiose e la Caritas Diocesana di Ales-Terralba, è stata resa possibile anche grazie ai fondi dell’8xmille alla Chiesa Cattolica”.

E aggiunge: “Il fondo librario è costituito dal lascito di numerosi sacerdoti diocesani, nonché dalla dotazione propria che negli anni è stata continuamente aumentata dai direttori che si sono susseguiti. Il patrimonio è costituito principalmente da testi di teologia, cristiana e non, di filosofia, di letteratura italiana, latina e straniera, di poesia, e da un grande fondo dedicato alla Sardegna, e in particolare al territorio diocesano, con testi attualmente introvabili e fuori commercio”.

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