lunedì 20 agosto 2012
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È una famiglia sarda la più longeva al mondo. Un record sancito dal Guinness dei primati, che, dopo tutti gli accertamenti del caso, ha attribuito la certificazione ai Melis, originari di Perdasdefogu, in Ogliastra: nove fratelli, sei sorelle e tre fratelli, la più anziana di 105 anni, la più giovane di 78, per un totale di 818 anni e 205 giorni al primo giugno 2012. È, d'altra parte, che l'Ogliastra sia uno dei posti in cui si vive più a lungo al mondo, lo certifica anche la scienza. All'Università di Sassari, i medici Gianni Pes e Francesco Tolu della Scuola di Specializzazione in Scienza dell'Alimentazione, hanno effettuato uno studio, recentemente pubblicato sulla rivista scientifica "Nutrition Metabolism and Cardiovascular Diseases", nel quale vengono analizzati dati storici riguardanti le abitudini alimentari, l'attività fisica, l'occupazione e le variabili territoriali in rapporto alle differenze di longevità riscontrate nell'isola. Le aree dell'isola dove il fenomeno è più accentuato sono conosciute con il nome di Zona Blu, termine che origina dal colore inizialmente utilizzato per tracciare le prime mappe geografiche della longevità.
Il Comune di Villagrande Strisaili, in provincia Ogliastra, detiene un primato mondiale. In questo piccolo centro della Sardegna orientale le probabilità di un uomo di raggiungere la soglia dei cento anni sono più elevate che in qualsiasi angolo del pianeta e le aspettative di vita maschili e femminili sostanzialmente si equivalgono. Sulle ragioni che concorrono a questo invidiabile record hanno indagato i due studiosi dell'Università di Sassari.
 
I due studiosi sono giunti alla conclusione che il fenomeno della longevità "sia da porre in relazione ai cambiamenti intervenuti nella società sarda durante il cosiddetto periodo di 'transizione alimentarè".Tolu e Pes spiegano che "esso consiste nel passaggio da una alimentazione povera e basata su cibi autoprodotti ad una caratterizzata da un maggior consumo di cibi ipercalorici e scarsamente nutritivi". Tra i dati nutrizionali analizzati si è visto che nella Zona Blu vi era una consumo medio di carne lievemente superiore al resto dell'isola (in genere non superiore a 3-5 pasti di carne al mese), e una debole correlazione con il consumo di derivati del latte, noci e alimenti a base di orzo. I due studiosi hanno concentrato la loro attenzione anche su altri fattori, oltre l'alimentazione, ovvero "la tipologia di attività lavorativa, la distanza percorsa per raggiungere il posto di lavoro e la pendenza del territorio del Comune di appartenenza, e dalla correlazione di questi elementi sono emersi alcuni dati molto interessanti: i quattro centri della Sardegna chevantano una maggiore longevità maschile, tra cui Villagrande Strisaili, sono quelli in cui il tragitto per recarsi al lavoro è più lungo e con una pendenza territoriale maggiore".
Tra le variabili ambientali sono risultate importanti per la longevità, l'attività fisica nel lavoro quotidiano, la pendenza del territorio comunale, la distanza media percorsa quotidianamente per recarsi a piedi nel luogo di lavoro. "Questi sono tutti fattori che un tempo comportavano un notevole dispendio energetico - spiegano i ricercatori -, ossia un aumento delle calorie 'bruciatè durante l'attività fisica quotidiana. Colpisce il fatto che i quattro comuni a maggiore longevità si trovino tutti in provincia Ogliastra: Villagrande, Arzana, Uruzlei e Baunei sono quelli dove è maggiore l'attività pastorale, la pendenza del terreno e la distanza media giornaliera dal luogo di lavoro".
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