martedì 20 novembre 2012
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"La presunzione d'innocenza vale per tutti. È una notizia terribile quella dell'arresto con l'accusa di violenza sessuale e concussione di don Alberto Barin, cappellano della casa circondariale di Milano. Ci sconvolge perchè, in 17 anni di esercizio spirituale a San Vittore, non risultano mai pervenute segnalazioni rispetto alle gravi accuse formulate a suo carico: anzi, è stato sempre molto disponibile con detenuti ed agenti. Ci auguriamo per lui, ma soprattutto per l'istituzione penitenziaria, che sia in grado di difendersi efficacemente dalle terribili accuse che gli sono contestate." Lo dichiara, in una nota, Donato Capece, segretario del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria."In Italia - aggiunge Capece - ci sono più di 230 cappellani che fanno assistenza religiosa negli istituti di pena. Un impegno non soltanto spirituale, ma anche di solidarietà quotidiana verso persone che hanno bisogno di tornare a sperare nel futuro. Per questo, nel corso dell'ultimo Congresso della Commissione cattolica internazionale dei cappellani di prigione, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha lodato il ruolo dei sacerdoti".
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