Lasagne al forno, polpettone, purea e lenticchie ma anche panettone e pandoro. E, come ogni festa che si rispetti, spumante e regali. A Santa Maria in Trastevere è andata in scena la trentatreesima edizione del pranzo con i
poveri, organizzato dalla comunità di Sant'Egidio che ha
ospitato 410 persone bisognose.
"Da qualche anno ho una casa - dice Antonio, senzatetto per
15 anni - ma anche oggi non rinuncio a venire qui da quelli che
considero la mia famiglia". I bambini nigeriani sono i più belli
ed eleganti: i loro genitori li hanno vestiti con abiti
tradizionali e loro si fanno ammirare dalle decine di volontari
che hanno servito ai tavoli.
"Siamo qui - ha detto il parroco don Marco Gnavi - per far
esplodere la nostra gioia, come ha detto il Papa c'è bisogno di
tenerezza". Ai tavoli erano presenti il fondatore della comunità
di Sant'Egidio Andrea Riccardi, il presidente Marco Impagliazzo
e lo storico ex parroco, oggi vescovo, don Matteo e il sindaco
di Roma Ignazio Marino.
Tanti anche i rifugiati politici e i richiedenti asilo seduti
al tavolo che in questi mesi stanno cercando di imparare
l'italiano. A servire ai tavoli, come tutti gli anni, anche il
presentatore Flavio Insinna. "Bisogna fare di più e bisogna
farlo adesso - ha detto - bisogna rimboccarsi le maniche e
cercare di aiutare chi ha di meno".