Ansa
Matteo Salvini continua a cavalcare il consenso popolare di Fleximan, il famigerato distruttore di autovelox, e propone «un’omologazione nazionale» delle norme per regolare l’istallazione dei rilevatori di velocità con l’obiettivo di avere regole uguali per tutti ed evitare che i macchinari diventino uno strumento per fare cassa in mano ai Comuni.
La novità arrivata ieri (e contenuta in un decreto ministeriale che è già all'esame della Conferenza Unificata) è il divieto di installare rilevatori di velocità nelle strade con limite a 50 km all’ora. Anche perché, ha argomentato il vicepremier, «nel caso di stradoni molto larghi, lascio a voi giudicare se è per sicurezza o per fare alcune centinaia di multe al giorno». La norma, peraltro, potrebbe creare conflitti con la recente decisione di alcuni sindaci di imporre il limite dei 30 km, all’ora nei centri urbani (il caso di Bologna per esempio), molto dipenderà da come sarà scritta.
Ma non è tutto: «Stiamo lavorando per ridurre morti e feriti. Gli autovelox dovranno essere omologati a livello nazionale – ha chiarito il ministro dei Trasporti – e i sindaci dovranno spiegare perché li mettono e dove e con quale motivazione. Non c'è assolutamente nulla di sbagliato se vengono messi per salvare vite vicino alle scuole, agli ospedali, nelle strade dove ci sono tanti incidenti – ha poi precisato –, ma se vengono moltiplicati dalla sera alla mattina su stradoni a due corsie per fare cassa, sono semplicemente un’altra tassa». Insomma, il «fai da te» non è accettabile, altrimenti si rischia «la giungla». Allo studio è anche la riorganizzazione delle Motorizzazioni, per «ridurre i tempi delle revisioni – ha spiegato ancora il leader del Carroccio – e quelli necessari per conseguire la patente».
Intanto l’esame degli emendamenti al ddl per la revisione del nuovo Codice della strada dovrebbe concludersi oggi, mentre l’arrivo del testo in aula alla Camera è previsto per il primo marzo. Queste le tappe indicate da Elena Maccanti, deputata leghista in commissione Trasporti e relatrice del provvedimento, che sempre ieri, tornando sul tema degli autovelox, ha annunciato anche un’ulteriore modifica: «Nel caso in cui si prendano più multe nello stesso tratto stradale, in un periodo di tempo di un'ora e di competenza dello stesso ente, si paga una sola sanzione: quella più grave aumentata di un terzo, se più favorevoli». Altra novità è la possibilità di istituire Ztl (Zone a traffico limitato) fuori dai centri abitati, nel caso di «straordinarie e motivate esigenze connesse», come «la tutela di ambiti di rilevanza culturale, paesaggistica o naturalistica tutelati dall’Unesco».
Contestualmente, si muove anche il titolare dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, che ha proposto «di partire dalle scuole per educare al rispetto». «La maggior parte delle vittime della strada è causata da persone alla guida sotto effetto di droghe o alcol – ha sostenuto –. Come ministro ho fortemente voluto che la frequenza ai corsi di educazione stradale desse qualche risultato concreto».