Lui ha impiegato quattro anni a venirne fuori. Ce l’ha fatta grazie alla moglie, e alla terapia dell’Associazione degli ex Giocatori d’Azzardo e delle loro famiglie (
www.sosazzardo.it) guidata da Rolando De Luca, lo psicoterapeuta che ha fatto di Campoformido (Udine) l’avanguardia della riabilitazione degli scommettitori compulsivi.«Si arriva al punto di rubare dal portafoglio della moglie, dal salvadanaio del figlio», racconta il marito, che la sua storia ha voluto metterla per iscritto come incoraggiamento per quanti decidono di "disintossicarsi". «Possono anche scattare meccanismi molto pericolosi: qualcuno arriva a commettere furti, truffe, appropriazioni indebite». Quando lui frequentava i tavoli verdi, sentiva di perdere «la misura della vita, si crede di essere sempre dentro a un casinò dove tutto è ovattato. Il mondo esterno non esiste, ci sei solo tu con la tua possibilità di vincere, di perdere».Da Campoformido oltre un centinaio di persone, dopo anni di terapia, sono state dimesse. La riabilitazione, però, è una strada tutta in salita. Neanche quando il ciclo terapico è concluso si può dire di essere finalmente tornati alla normalità. «Per me gestire 100 euro per la spesa è ancora molto difficile – confida l’ex giocatore –, quando entro al supermercato rischio sempre di mettere nel carrello qualcosa di inutile. Dare il giusto valore al denaro è importante per il giocatore che, in quanto tale, non ha il controllo del denaro, al tavolo da gioco cinque o cinquantamila euro sono la stessa cosa: è denaro virtuale, solo dopo si vedono le conseguenze».Il ruolo più difficile, in casi come questo, tocca alla moglie. Se oggi Antonio può sentirsi libero sa che il merito è della donna che gli è stata accanto nonostante tutto, riuscendo a recuperare grazie alla terapia di gruppo «un rapporto che era perso, un’unità, una confidenza – spiega lei – che erano andate perdute nel corso degli anni e che sicuramente era fra le cause di ciò che era successo». Perciò «quando si diventa padroni della propria vita non c’è posto per l’azzardo».