lunedì 22 luglio 2024
Tre tunisini hanno approfittato di una rissa per scavalcare il muro di cinta. A Bologna un suicidio in cella. Spiragli al Senato sul decreto per detenute mamme e tossicodipendenti.
Agente di Polizia penitenziaria a Casal del Marmo

Agente di Polizia penitenziaria a Casal del Marmo - ANSA

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Sono tre giovani di nazionalità tunisina gli evasi nel pomeriggio di ieri dal carcere minorile di Roma. I tre hanno approfittato del caos in seguito a una rissa scoppiata tra una cinquantina di detenuti e intorno alle 17.30 hanno scavalcato il muro di cinta della struttura penitenziaria. Sul posto gli agenti della Squadra Mobile, Digos e del commissariato Primavalle. Due dei tre sono ritenuti "pericolosi" perché particolarmente violenti.

Immediatamente sono scattate le ricerche ad ampio raggio per rintracciare i tre detenuti evasi. Le foto dei tre ragazzi sono state diramate a tutte le pattuglie delle forze dell'ordine sul territorio della Capitale e nei database su scala nazionale. Massima attenzione all'area delle stazioni ferroviarie che i fuggitivi potrebbero raggiungere per allontanarsi da Roma. Al vaglio le immagini delle telecamere di videosorveglianza attorno al carcere e nelle strade limitrofe che potrebbero aver immortalato la direzione presa dai tre minorenni tunisini. Sotto la lente anche gli ultimi contatti in carcere e le persone a loro più vicine.

Nella stessa giornata in cui tre minorenni tunisini evadevano dal carcere minorile di Roma, nel penitenziario di Bologna si è tolto la vita un detenuto. L'uomo, di origini albanesi, era recluso nel carcere della Dozza, ed era stato arrestato per tentato omicidio lo scorso 27 maggio. Nei giorni scorsi il Garante regionale dei detenuti, Roberto Cavallieri, segnalava che in Emilia-Romagna al 30 giugno scorso nelle carceri erano detenute 3.725 persone, contro una capienza massima delle strutture di 2.979 posti.

Domani intanto, in commissione Giustizia al Senato, dovrebbe entrare nel vivo l'esame del decreto carceri e qualcosa nel testo potrebbe cambiare pe le detenute madri con bimbi piccoli ma anche per i detenuti tossicodipendenti. Forza Italia, che ha già presentato al provvedimento 9 emendamenti e un ordine del giorno, è pronto a discutere della norma che dice no alla permanenza in carcere di bambini al di sotto dei 3 anni. Una modifica al decreto proposta dai senatori Pd, che ha una lunga storia. Tra le 79 proposte di modifica depositate ci sono anche quelle dem per evitare che i piccoli finiscano dietro le sbarre. E la misura potrebbe trovare l'apertura non solo di FI ma anche della Lega, di cui sono note le posizioni della presidente della Commissione e responsabile giustizia del partito Giulia Bongiorno.

Qualcosa potrebbe cambiare anche su un altro fronte: quello dei detenuti tossicodipendenti. Maurizio Gasparri (Fi) ha presentato un ordine del giorno che riuscirebbe a ridurre il sovraffollamento del sistema carcerario: secondo i dati di Antigone, ci sarebbero 61.480 detenuti a fronte di 51.234 posti. Per non parlare dei 54 suicidi dall'inizio dell'anno. Se i condannati per reati legati al consumo di droghe venissero ospitati «in comunità terapeutiche anziché in carcere - spiega il senatore di FI - non solo si ridurrebbe l'affollamento, ma si risparmierebbe visto che un giorno in carcere costa tra i 120-150 euro, mentre quello in Comunità tra i 60-80».

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