lunedì 15 gennaio 2024
Un romano di 33 anni, colpito al torace da colpi d'arma da fuoco, è deceduto in ambulanza. L'altro, colpito a una gamba, è ricoverato al San Camillo. Forse un regolamento di conti per droga
I Carabinieri sul luogo della sparatoria a Corviale, alla periferia di Roma

I Carabinieri sul luogo della sparatoria a Corviale, alla periferia di Roma - Ansa

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È morto uno dei due feriti nell'agguato avvenuto questa sera intorno alle 19.30 a Corviale, alla periferia di Roma. Cristiano Molè, romano di 33 anni, era stato colpito al torace dai colpi d'arma da fuoco sparati dai killer a bordo di una Panda bianca poi allontanatasi rapidamente. Gli operatori del 118 hanno messo in pratica le operazioni di rianimazione in ambulanza: ma non ce l'ha fatta. Il giovane era appassionato di pugilato e frequentatore di diverse palestre. L'altro ferito, colpito alla gamba, anch'egli romano, 30 anni, è stato portato al San Camillo. Sul posto i Carabinieri del Nucleo Investigativo di via In Selci per i rilievi tecnico-scientifici, coordinati dai pm della Dda-Direzione distrettuale antimafia. Esplosi numerosi proiettili: almeno 11 bossoli sono stati rinvenuti sull'asfalto. Secondo una prima ipotesi, quanto accaduto potrebbe essere riconducibile a un regolamento di conti, forse per droga, in una delle principali piazze di spaccio della Capitale. Chi indaga sta analizzando i filmati di alcune telecamere di sicurezza che si trovano nella zona del terzo lotto di Corviale, ma anche lungo il percorso che l'auto potrebbe aver seguito sia per arrivare in largo Tabacchi sia durante la fuga. Paura tra le persone che in quel momento si trovavano in strada e hanno sentito gli spari. Avviati posti di blocco in tutta la città per intercettare la macchina in fuga. Sotto la lente la vita dei due giovani per capire se hanno avuto di recente problemi con qualcuno. La vittima sembra abbia alle spalle dei precedenti. Da capire se Molè - già gambizzato nel 2014 a Bravetta - e l'amico avessero un appuntamento con chi è piombato su di loro e se prima degli spari ci sia stata una lite o comunque un confronto di qualche genere. Ecco perché saranno effettuati accertamenti sulle utenze telefoniche, ma anche sulle celle presenti nel quartiere, per ricostruire i contatti dei due, che dopo essere caduti a terra sono stati soccorsi da alcuni residenti del lotto. La notizia dell'agguato è stata divulgata da Unarma, l’associazione sindacale dei carabinieri che ha espresso «profonda preoccupazione e sdegno per l’ennesimo atto di violenza - spiega il segretario generale Antonio Nicolosi -. Il nostro pensiero va alle vittime. La solidarietà della comunità è essenziale in momenti come questo e insieme possiamo combattere contro la violenza e perseguire la giustizia». L'episodio avviene a meno di tre giorni dalla morte di Alexandru Ivan, il 14enne ucciso da un colpo di pistola mentre si trovava di notte nel parcheggio della metro C di Pantano, a ridosso della periferia est della Capitale. Spari esplosi da una macchina qualche ora dopo un'accesa lite all'interno di un bar di borgata Finocchio tra il compagno della madre e un uomo, al momento ricercato. Per l'omicidio è scattato oggi un primo fermo.



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