lunedì 29 luglio 2024
Disordini sono scoppiati nel fine settimana a regina Coeli, Terni, Velletri e Biella. A Genova una 31enne ha tentato di impiccarsi, mentre un detenuto ha aggredito 4 agenti. Nordio: misure rafforzate
Situazione sempre più esplosiva nelle carceri

Situazione sempre più esplosiva nelle carceri - Ansa

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Continua ad alzarsi la tensione nelle carceri italiane, tra rivolte e ulteriori tentativi di suicidio. Nel fine settimana disordini sono scoppiati a Regina Coeli (Roma), Terni e Velletri: tra le motivazioni la protesta contro il sovraffollamento. Diversi detenuti si sono rifiutati di rientrare in cella, entrando in attrito con il personale di polizia penitenziaria. A Velletri sono stati appiccati anche piccoli incendi che hanno provocato danni ingenti nel reparto D.

Nella tarda serata di domenica è esplosa una rivolta anche a Biella, dove sette detenuti si sono rifiutati di rientrare in cella e gli agenti della polizia penitenziaria in servizio si sono trovati ad affrontare una situazione di emergenza. Si è trattato di "gravi disordini. Agenti liberi dal servizio, sono stati richiamati per cercare di dare manforte allo sparuto gruppo al lavoro, attese le voragini negli organici della polizia penitenziaria" spiega Gennarino De Fazio, segretario generale della Uipa Polizia Penitenziaria, che ricorda come tutto questo sia accaduto "dopo Roma Regina Coeli, Terni, e Velletri, dove ancora circa 240 detenuti sono in rivolta". Già due giorni fa un detenuto, sempre a Biella aveva appiccato un incendio nella propria cella ed era stato tratto in salvo da due agenti di servizio che erano rimasti intossicati e ricoverati in ospedale.

A Genova una 31enne ha tentato il suicidio impiccandosi nella sua cella del carcere di Pontedecimo: gli agenti se ne sono fortunatamente accorti e l’hanno liberata dal cappio, praticandole le manovre salvavita. La giovane, nata in Francia ma con cittadinanza bosniaca, è stata poi ricoverata nel reparto di psichiatria dell’ospedale San Martino. Secondo il tragico contatore di Ristretti Orizzonti, sono già 60 le persone che si sono tolte la vita in cella dall’inizio dell’anno: un’emergenza che non sembra trovare soluzione.

A Marassi un detenuto ha aggredito quattro agenti della polizia penitenziaria, prendendoli a morsi durante la colluttazione, mentre un altro detenuto nella stessa casa circondariale ha tentato di far esplodere una bombola di gas ferendo il medico di guardia. Lo ha reso noto il segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria Fabio Pagani. "È l'ennesima grave aggressione nel carcere di Genova, - denuncia - gli agenti sono stati trasferiti al pronto soccorso del nosocomio cittadino, riportando una prognosi rispettivamente di quindici, sette, cinque e tre giorni. La polizia penitenziaria è stretta fra l'incudine della violenza dei detenuti e il martello delle inchieste della magistratura, considerato che pressoché a ogni intervento necessario per ristabilire un minimo di ordine e sicurezza partono le denunce degli stessi autori dei disordini, molto spesso, nel solo tentativo di precostituirsi un alibi".

Per far fronte alla situazione, il governo ha "rafforzato le misure per il personale delle carceri": lo ha detto in mattinata il ministro della Giustizia Carlo Nordio, sottolineando gli investimenti in atto. "Solo nel 2024 abbiamo stanziato 10,5 milioni di euro aggiuntivi - ha detto- più che triplicato il budget previsto in bilancio di euro 4,4 milioni, per uno stanziamento totale di euro 14,9 mln". Il ministro ha poi ribadito: "Come anche di recente ricordato dal Presidente Mattarella, il carcere non può essere il luogo in cui si perde ogni speranza, non va trasformato in palestra criminale; per questo sin dall'inizio del nostro insediamento, il mondo penitenziario, nel suo complesso, è stato oggetto di altissima priorità. Abbiamo fatto tanto e tanto abbiamo ancora da fare. L'attenzione e l'impegno di tutti noi sono massimi".



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