Ragazzi al lavoro sull'Albero delle identità a San Lorenzo, Roma - Happy Coach and Counseling
«Ho scritto “Coraggio”, mi serve per affrontare i prepotenti della mia scuola», racconta Elisa mentre modella con soddisfazione un'enorme foglia di argilla. È la prima volta che riesce a raccontarlo. Il suo percorso la sta aiutando a coltivare maggiore sicurezza e autostima. Tiziano incide “Pazienza” nella creta, ripromettendosi di gestire meglio i rapporti in ufficio, spesso tesi con alcuni colleghi. Mahad ripensa a quando aveva 15 anni e quei ragazzi più grandi gli urlavano di tornarsene a casa, anche se lui è nato e cresciuto in Italia: sulla sua foglia, si legge “Rispetto”. Nomi e abilità che hanno una storia e provengono dagli “Alberi delle Identità”, opere artistiche collettive di rigenerazione urbana e umana. Mosaici che sono monumenti di crescita. Arte partecipata per fare coesione sociale.
Non si tratta solo di opere di street art – a Roma, nell’hinterland e tra poco anche al Sud, a Battipaglia e Baronissi - ma è la risposta dell'
associazione “Happy Coaching and Counseling” per trasformare il tessuto di molti quartieri e comunità. «Sono sempre di più le “Caivano d’Italia”
- spiega uno dei fondatori, Stefano Battiato - dove la mancanza di valori e relazioni ha permesso alla violenza e all'indifferenza di prosperare. Selezioniamo luoghi trascurati, dove seminare un cambiamento, rigenerare aree a rischio. Chi partecipa crea una foglia con l'argilla, su cui incide un'abilità da celebrare o da conquistare, quindi la posiziona tra centinaia di altre foglie plasmate da altrettante mani. Un’opera d’arte collettiva in cui noi facciamo formazione, diamo sostegno. Il risultato tangibile è un murale dai mille colori, ma il vero mosaico è quello umano. Un luogo che era di nessuno diventa il preferito di molti. Un primo passo per riconnettersi gli uni agli altri. Partiamo dalle scuole perché i ragazzi escano dalle classi per influire sull’ambiente e sulle persone che ci vivono».
Pandemia, guerre, cronaca nera, fragilità familiari e sociali. E nuove generazioni alla ricerca di punti di riferimento in un mondo incerto e spaventoso, con la scuola che ha un ruolo educativo sempre più complesso. L'Unicef segnala che nel mondo a un adolescente su sette è stato diagnosticato un problema di salute mentale. Negli ultimi tre anni, le diagnosi di disturbi psichici sono aumentate del 30%, come evidenzia la Società Italiana di Psichiatria, con sintomi depressivi in una persona su tre.
Oggi l'inaugurazione a Roma del murales di Piazza dell'Immacolata - Happy Coach and Counsleing
«Oggi inaugureriamo l'Albero delle Identità in piazza dell'Immacolata, nel quartiere romano di San Lorenzo - racconta Battiato - dove l'Albero sta crescendo grazie a gruppi provenienti dal quartiere, dalle scuole e da aziende. Abbiamo raccolto 31 mila euro, per chi partecipa il progetto è gratuito, ci finanziamo con il crowdfunding lanciato con Banca Etica e Etica Sdg, sulla piattaforma Produzioni dal Basso e con il patrocinio di ASviS (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile) e del Municipio II di Roma». San Lorenzo a Roma ha conosciuto negli anni diverse problematiche, «ma conserva anche un grande valore e potenziale sociale. Noi riportiamo il contatto tra le persone, ricostruendo i legami che la città ha smarrito. Le piazze, oggi luoghi di passaggio, devono diventare teatri di crescita e vita».
Il programma si fonda su modelli teorici ben definiti e adotta approcci formativi innovativi, adatti a ogni età. Un approccio che discende dall'articolo 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, sull'importanza dell'istruzione nel promuovere la comprensione, la tolleranza e l'amicizia tra individui, indipendentemente dalle diversità. Il progetto, nato circa 9 anni fa, ha coinvolto finora più di 12 mila persone. L'idea ha radici italo-tedesche e si è sviluppata nel tempo grazie alla passione e al contributo di numerose anime e volontari. Oggi, gli Alberi delle Identità, o Identitree hanno contribuito a cambiare il volto di molti luoghi. «L'Albero delle Identità, pur essendo un simbolo artistico, rappresenta molto di più - spiega Gesine Danielsen – ed è un mezzo per raggiungere obiettivi concreti. La reazione dei giovani partecipanti è una testimonianza tangibile dell'importanza e dell'impatto del progetto».
Partiti a Roma con i giardini Calipari di Piazza Vittorio, gli Alberi sono spuntati anche in provincia con la stazione di Settebagni, quella di Monterotondo, la riserva di Tevere Farfa a Nazzano. Ora Piazza dell’Immacolata, a San Lorenzo. L’idea si è diffusa anche a Battipaglia e al parco della rinascita di Baronissi, in provincia di Salerno. E l’associazione sta lavorando con l’amministrazione di Catalogna in Spagna. «Questa è la nostra soluzione – dice Gesine - che per alcuni può sembrare poco, ma è un primo passo concreto. E tante storie ce lo stanno dimostrando».