venerdì 26 ottobre 2018
Dalle 6 di mattina a fuoco un capannone ricolmo di rifiuti nella zona industriale di Marcianise, nel Casertano. Il sindaco aveva combattuto una battaglia per farlo sequestrare
Brucia il deposito di rifiuti appena sequestrato. «Disastro ambientale»
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Brucia dalle 6 di questa mattina l'impianto di stoccaggio di rifiuti della Lea nell'area industriale di Marcianise. Impianto che appena una settimana fa era stato sequestrato dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, in quanto "effettuava una gestione di rifiuti al di fuori dei limiti stabiliti dalla Regione Campania e causando gravi danni all'ambiente circostante".

Contro la Lea il sindaco, Antonello Veraldi, caporedattore centrale del Mattino, sotto scorta dopo gravi minacce, aveva messo in campo un'originale protesta. Alla fine di giugno, con sdraio e ombrellone, si era messo a presidiare, 24 ore su 24, l'ingresso dell'azienda per controllare i camion che venivano a scaricare. Poi 12 luglio, dopo ulteriori accertamenti dei vigili del fuoco e della Polizia municipale, aveva firmato un'ordinanza che stabiliva "la sospensione, con effetto immediato dell’attività e la conseguente chiusura al pubblico della ditta Lea".

Anche per il mancato rispetto delle norme antincendio. Oltretutto la società Lea appartiene al gruppo Bruscino (*) (**), lo stesso dell’impianto andato a fuoco ai primi di luglio a San Vitaliano.

Oggi è toccato a Marcianise. Sul posto ci sono quattro squadre dei vigili del fuoco di diversi distaccamenti della provincia di Caserta, altre due sono in arrivo da Napoli. "Ci avviamo a vivere una giornata drammatica: il fumo rischia di avvolgere la città - ci dice il sindaco -. È un grande disastro ambientale, più di quanto si possa immaginare. È una drammatica sconfitta per tutti quelli che cercano di difendere l'ambiente, non solo a Marcianise".

Il sindaco ha invitato i residenti a "tenere chiuse porte e finestre, evitando che negli edifici entrino flussi d'aria dall'esterno. L'aria ha
raggiunto livelli di inquinamento che destano allarme, soprattutto nelle zone di periferia a ridosso dell'area industriale. Al momento non siamo in possesso di dati certi che l'Arpac non riesce ad elaborare soprattutto per i repentini cambi della direzione del vento. Nell'attesa di dati certi e di conseguenti provvedimenti che verranno assunti, è opportuno assumere condotte di prudenza".

I primi accertamenti dei Vigili del Fuoco hanno determinato già la chiusura immediata e il blocco di diversi impianti industriali vicini all'impianto andato a fuoco.

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(*) Riceviamo e pubblichiamo la seguente precisazione

Signor direttore,
con riferimento all'articolo pubblicato in data 26 ottobre 2018 dal titolo «Marcianise. Brucia il deposito di rifiuti appena sequestrato. Disastro ambientale», nel quale si dava notizia dell'incendio verificatosi presso l'impianto di stoccaggio di rifiuti della società Lea Srl, sito nell'area industriale di Marcianise, è stato erroneamente riportato che la società Lea appartiene al Gruppo Bruscino. Si rappresenta che il Gruppo Bruscino, proprietario dell'impianto della Ambiente Spa ubicato a San Vitaliano, non è proprietario dell'impianto di Marcianise appartenente alla società Lea Srl. Inoltre il Gruppo Bruscino non ha alcuna partecipazione, cointeressenza o collegamento con la predetta società Srl. L'accostamento tra l'incendio che si è verificato presso la ditta Lea Srl in data 26 ottobre 2018 e l'incendio verificatosi, in data 1 luglio 2018 presso lo stabilimento della società Ambiente spa è improprio, trattandosi di episodi tra loro distinti e
non collegabili.
Avvocato Francesco Picca, nell'interesse del Gruppo Bruscino e della società Ambiente Spa

(**) Aggiornamento del 6 aprile 2019

Marcianise, impianto Lea non del Gruppo Bruscino

Con riferimento all'incendio dell'impianto di stoccaggio di rifiuti di Marcianise, Avvenire ha accertato che tale impianto appartiene alla società Lea S.r.l. e non ad altre società del Gruppo Bruscino. Abbiamo accertato inoltre che il Gruppo Bruscino non ha alcun partecipazione, cointeressenza o collegamento con la Lea S.r.l. Dell'inesattezza pubblicata ci scusiamo con gli interessati.

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