martedì 2 dicembre 2014
​La Corte Ue: 40 minuti subito più altri 42,8 ogni sei mesi per non essersi adeguati alla direttive sulle discariche. Il ministro Galletti: assurdo, non pagheremo un euro.
Continuiamo a farci del male di Antonio M. Mira
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La Corte Ue condanna l'Italia a pagare una multa milionaria per non essersi ancora adeguata alla direttiva rifiuti sulle discariche, infliggendo una sanzione forfettaria di 40 mln di euro e una penalità di 42,8 mln per ogni semestre di ritardo nell'attuazione delle misure necessarie di adeguamento alla sentenza del 2007.  Con una prima sentenza, che risale appunto al 2007, la Corte ha dichiarato che l'Italia era inadempiente agli obblighi stabiliti dalle direttive relative ai rifiuti, ai rifiuti pericolosi e alle discariche. Nel 2013, la Commissione ha ritenuto che l'Italia non avesse ancora adottato tutte le misure necessarie. Nel mirino 218 discariche situate in 18 regioni, delle quali 16 con rifiuti pericolosi. La Corte ricorda innanzitutto che la mera chiusura di una discarica o la copertura dei rifiuti con terra e detriti non è sufficiente per adempiere agli obblighi derivanti dalla direttiva "rifiuti". Da qui la condanna a pagare una somma forfettaria di 40 milioni sottolineando che l'inadempimento dura da oltre sette anni e che, dopo la scadenza del termine impartito, le operazioni sono state compiute con grande lentezza; un numero importante di discariche abusive si registra ancora in quasi tutte le regioni italiane. La Corte condanna inoltre l'Italia a versare una penalità semestrale a partire da oggi e fino all'esecuzione della sentenza del 2007. La penalità sarà calcolata, per quanto riguarda il primo semestre, a partire da un importo iniziale di 42.800.000 euro. Da tale importo saranno detratti 400mila euro per ciascuna discarica contenente rifiuti pericolosi messa a norma e 200mila euro per ogni altra discarica sanata. La multa della Corte Ue è "riferita al passato. Le discariche abusive in Italia sono già in sicurezza". Lo ha detto il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti dicendo che "andremo in Europa con la forza delle cose fatte per chiudere i conti con la vecchia e pericolosa gestione" e "pernon pagare nemmeno un euro di quella multa".
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