venerdì 13 giugno 2014
​Sostanze cancerogene smaltite in maniera irregolare: denunciate due persone. 
L'ANALISI Le ecomafie che inquinano il Paese (Toni Mira)
COMMENTA E CONDIVIDI
​Rifiuti pericolosi, con sostanze dal potenziale cancerogeno, sarebbero stati diluiti o miscelati e smaltiti in maniera irregolare al fine di consentire il rientro nei parametri di legge. Succede a Brescia, in un’azienda che smaltisce oltre il 30 per cento delle polveri di abbattimento provenienti da tutti gli inceneritori d’Italia, ed è soltanto una delle violazioni che le approfondite indagini del Corpo forestale dello Stato hanno portato alla luce. Il nucleo investigativo provinciale di Brescia ha, pertanto, eseguito il sequestro dell’impianto per attività di smaltimento di rifiuti non previsti in autorizzazione e miscelazione/diluizione di rifiuti pericolosi cancerogeni. Sono stati denunciati il responsabile dell’impianto e l’amministratore delegato della società, già arrestato nei mesi scorsi nella capitale per reati ambientali. Le persone coinvolte rischiano pene pecuniarie fino 26mila euro e la reclusione fino a due anni. I cittadini, dopo anni di esposti a carico dell’azienda per emissioni moleste in atmosfera e in seguito alla sentenza della Corte Europea dei diritti dell’uomo per violazione dell’art. 8 (Diritto al rispetto della vita privata e familiare) della “Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali”, per la prima volta vedono la chiusura preventiva dell’attività di trattamento rifiuti pericolosi. Tra le numerose violazioni perpetrate dalla ditta, emergono le inosservanze alle prescrizioni dei rifiuti in entrata, un’omessa trasparenza delle procedure, il superamento della soglia del 30 per cento relativamente al quantitativo di rifiuti pericolosi trattabili autorizzati, la mancanza delle prescrizioni per i controlli degli scarichi nei corpi idrici superficiali e l’omesso controllo di alcuni parametri per lo scarico nella fognatura, tra cui la presenza di pesticidi, solventi organici e idrocarburi. Di particolare gravità è stata la prassi di miscelazione/diluizione di rifiuti pericolosi al fine di consentire il rientro nei parametri di legge. Le indagini della Forestale, con il supporto dell’Arpa Brescia proseguono per individuare altri reati ed ulteriori responsabili.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: