mercoledì 11 gennaio 2012
In un'audizione alla Camera il titolare della Cooperazione internazionale e dell'integrazione ha sostenuto la necessità​ di portare da sei mesi a un anno i tempi per la ricerca di una nuova occupazione per quegli immigrati che hanno perso il posto di lavoro. "No a un Paese di braccianti semestrali".
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Il ministro della Cooperazione internazionale e dell'Integrazione, Andrea Riccardi, ha sostenuto la necessità di allungare da sei mesi a un anno i tempi per la ricerca di una nuova occupazione per quegli immigrati che hanno perso il posto di lavoro. Quest'esigenza, ha spiegato il ministro rispondendo alle domande dei parlamentari nel corso della sua audizione alla Commissione Affari costituzionali della Camera, nasce dalla necessità di non "perdere lavoratori in qualche misura integrati" nel tessuto socio-economico del Paese. "Non vorrei un paese del tour-over, di braccianti semestrali", ha detto Riccardi, ricordando che quello dell'immigrazione è un "fenomeno complesso, da affrontare nei suoi diversi aspetti" e che l'Italia "non deve imitare nessun modello estero. Modelli che - ha aggiunto - hanno mostrato debolezze, quando non si sono, addirittura, dimostrati fallimentari".
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