Una volante della polizia davanti a una scuola - .
Dal travagliato fronte della criminalità giovanile arriva una mezza buona notizia. I dati raccolti dalle forze dell'ordine rilevano infatti un lieve, ma comunque degno di nota, decremento del totale delle segnalazioni di minori denunciati o arrestati in Italia. Tuttavia, se si esaminano i singoli reati, mentre alcuni sono in calo, si rileva un poco rassicurante innalzamento delle percentuali di rapine e abusi sessuali commessi da under 17. Lo segnala il corposo rapporto "Criminalità minorile e gang giovanili” realizzato dagli analisti della Direzione Centrale di Polizia criminale, presentato in queste ore a Roma alla presenza di diversi dirigenti di quattro forze dell'ordine: Polizia di Stato, appunto, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Penitenziaria.
Calano furti, risse, percosse ed estorsioni, crescono rapine e violenze sessuali
Il dossier di 71 pagine, che Avvenire ha potuto visionare, è un elaborato “interforze” e raccoglie e analizza, con riferimento al periodo 2010-2023, le segnalazioni di minori (fascia di età 14-17 anni), denunciati e arrestati in Italia e nelle grandi città metropolitane, estrapolate dalla banca dati delle forze di polizia. Ebbene - rilevano gli analisti - "rispetto al 2022, nel 2023 le segnalazioni totali di minori, denunciati e/o arrestati in Italia fanno registrano un decremento del 4,15%". Se poi si scorpora il dato totale e si passa ad analizzare i singoli reati, si può verificare come - a fronte di un "aumento delle segnalazioni per rapina del 7,69%" - si riscontra un decremento dell’11,73% per i furti e del 6,11% per le estorsioni. Oppure, rispetto al "lievissimo incremento dell'1,96% per le segnalazioni di minori per lesioni personali dell’1,96%", diminuiscono i reati di "minaccia, rissa e percosse rispettivamente del 10,89%, del 16,41% e del 16,52%". Preoccupa invece la crescita di segnalazioni per violenza sessuale (più 8,25% rispetto al 2022) e si "accentua" - nel biennio - la prevalenza di segnalazioni di minori stranieri rispetto all’andamento generale.
Il dossier realizzato dalla Direzione centrale di Polizia criminale - Ministero dell'Interno
L'educazione come prevenzione del disagio
Il documento richiama anche la necessità di educare i ragazzi alla legalità, attraverso un approccio mirato da parte delle Forze di polizia e delle Istituzioni" e il necessario coinvolgimento di tutti gli attori sociali, in primis famiglia e scuola. Inoltre, le comunità locali possono incidere nella "riduzione della vulnerabilità" e del disagio dei giovani, cercando di porre le esigenze dei ragazzi, le loro aspettative e le loro scelte al centro di specifiche progettualità. Secondo Stefano Delfini, direttore del Servizio analisi criminale della Polizia, è molto importante "l’ascolto dei minori in tutti gli ambienti di vita a proposito delle questioni che li riguardano. Occorre creare spazi per l’espressione delle loro opinioni, da valorizzare nei processi decisionali". Ciò permetterebbe ai minori, considera Delfini, "di crescere come cittadini consapevoli dell’importanza delle norme della comunità civile".
L'identikit delle baby gang: vandali e bulli
Il report contiene pure una dettagliata mappatura delle gang giovanili in Italia, realizzata grazie ai contributi forniti dalle questure e dai reparti territoriali dell’Arma dei Carabinieri. Le caratteristiche confermano le analisi condotte in precedenza: in genere hanno un numero inferiore alle 10 unità, prevalgono i maschi (ma non manca qualche ragazza), la fascia d’età è fra 15 e 24 anni. I reati e i comportamenti negativi compiuti quasi sempre hanno a che fare con "consumazione di atti di bullismo, risse, percosse e lesioni, atti vandalici e disturbo della quiete pubblica". Secondo il prefetto Raffaele Grassi, vice direttore generale della Pubblica Sicurezza e a capo della Polizia Criminale, "nonostante i dati statistici relativi alla criminalità minorile e il monitoraggio sulle gang giovanili nell’ultimo biennio non segnalino un incremento", resta "necessaria una costante opera di sensibilizzazione da parte di tutte le Forze di Polizia e della società civile per tenere alta l’attenzione su un tema tanto sensibile".