Ansa
Buone notizie dalla Terra dei fuochi. Diminuiscono, e non poco, i roghi di rifiuti, anche se resta ancora alta l’illegalità, sia delle aziende che per gli sversamenti. Ma crescono anche i controlli e il contrasto delle Forze dell’ordine. È quanto emerge dai dati del secondo semestre 2020 confrontati con quelli dell’analogo periodo del 2019, resi noti al termine di una riunione di coordinamento interprovinciale presieduta dai prefetti di Napoli e Caserta. I roghi sono calati quasi del 30%, passando da 1.353 del 2019 a 948 dello scorso anno. Effetto lockdown? Forse.
Anche se nello stesso periodo sono cresciuti i sequestri sia dei rifiuti abbandonati illegalmente (+1.253%) che delle aree interessate dagli sversamenti, più che raddoppiate. Si è così passati da 15 a quasi 188 tonnellate, e da 42mila a circa 91mila metri quadrati. La conferma, purtroppo, che neanche la pandemia e il blocco di tante attività hanno fermato gli inquinatori. Ma è anche un segno del rafforzamento del contrasto delle Forze dell’ordine. Infatti malgrado le oggettive difficoltà operative per l’emergenza sanitaria, i numeri delle attività di controllo sono in forte crescita.
Gli equipaggi dell’Esercito e delle Forze di polizia statali e locali impegnati sono stati 610 rispetto ai 191 del 2019, con l’impiego di 1.468 unità, più che triplicate dalle 457 dell’anno precedente. E i risultati sono evidenti. Le attività produttive controllate sono passate da 96 a 186, quelle sequestrate da 12 a 32, quelle sanzionate da zero a 42. Dati che segnalano il perdurare dell’illegalità e l’importanza di intervenire alla fonte dei rifiuti. Le persone controllate sono cresciute da 370 a 1.507, quelle denunciate da 90 a 237, quelle sanzionate da 12 a 31. I veicoli controllati sono stati 851 rispetto ai 371 del secondo semestre 2019, e ne sono stati sequestrati 252, unico dato in calo rispetto ai 298. Più che triplicate, invece, le sanzioni amministrative passate da 228.322 euro a 794.657.
Oltre a fare il punto sulle attività di contrasto, nella riunione (svolta in modalità telematica) si è proceduto all’approvazione di un piano di ottimizzazione dei presidi fissi dell’Esercito sul territorio, per assicurare una presenza capillare e una vigilanza mirata anche su obiettivi sensibili. Questi presidi, in gran parte presso impianti di trattamento dei rifiuti, erano stati decisi dopo numerosi incendi che li avevano colpiti.
Episodi ora in calo. Nel corso dell’incontro è stata inoltre concordata la programmazione degli «action day» del primo quadrimestre 2021, elaborata dalla cabina di regia dell’incaricato per il contrasto dei roghi di rifiuti che, «ferme restando le consuete verifiche di impianti produttivi commerciali, agricoli e industriali per accertarne la regolare gestione nel ciclo dei rifiuti, prevede un incremento dei controlli nei pressi degli insediamenti abitativi irregolari, presenti soprattutto nell’area metropolitana di Napoli, ove si registrano abbandono di materiali di vario genere e incendi ». Un evidente riferimento ai molti campi rom dove vengono smaltiti illegalmente soprattutto i rifiuti metallici.