Ancora una tragedia in mare:
alcuni scafisti senza scrupoli avrebbero spinto nelle acque del canale di Otranto, in Puglia, i migranti, di nazionalità somala, scappando poi a bordo dell'imbarcazione.
Finora vi è
una vittima accertata, ma il timore è che il bilancio della tragedia possa essere più grave se si pensa che almeno un altro migrante, forse un'altra donna, è dispersa e altre sette persone (tra cui un bimbo di 10 anni e una donna incinta) sono ricoverate negli ospedali del Salento per contusioni e ipotermia.
Altri quattro migranti, invece, sarebbero fuggiti subito dopo lo sbarco.
La nuova tragedia del mare è avvenuta a
Capo di Leuca, in quel Canale d'Otranto che negli anni scorsi è stato teatro di molti naufragi con centinaia di morti accertati.
La vittima è una donna somala di 32 anni che i traghettatori, attorno alle 3:30 della notte tra il 10 e l'11 gennaio, hanno scaraventato in acqua assieme a sei ragazze. La donna era a bordo di un semicabinato sul quale c'erano complessivamente 42 migranti partiti un paio di giorni fa dalla Grecia.Il corpo è stato
recuperato vicino a uno scoglio, in località Felloniche, non lontano da Capo di Leuca. È stato avvistato da un pescatore che ha dato l'allarme dopo aver visto un gomito sporgere dall'acqua. La vittima indossava un paio di jeans arrotolati e un reggiseno. Il maglione le era stato sfilato dal movimento del mare.
La salma ha ricevuto la benedizione del
vescovo della diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, Vito Angiuli, giunto sul posto per assistere i migranti che erano terrorizzati. "Queste tragedie - ha sottolineato il vescovo - dovrebbero portare tutti, soprattutto coloro che hanno la responsabilità politica, ad
affrontare questi problemi, ad accelerare i passi, perché queste tragedie non accadano più.
Non serve più solo dolore e pietà".
Gli sbarchi della notte tra il 10 e l'11 gennaio sono avvenuti in tre punti diversi della costa salentina: prima a Marina di Novaglie, in località Ciolo, dove un primo gruppo di migranti è stato trovato sugli scogli, poi a Leuca e, infine, a Felloniche dove i migranti sono stati ritrovati lungo una strada. Complessivamente sono state rintracciate e
soccorse 36 persone. Sulla vicenda
la Procura di Lecce ha avviato un'indagine per identificare i traghettatori e l'organizzazione criminale che gestisce i traffici verso la Puglia.