L'occupazione della miniera, che riporta il Sulcis indietro negli anni, quando l'occupazione delle gallerie era il simbolo della lotta del territorio, arriva a pochi giorni dal vertice che si terrà al ministero dello sviluppo economico per la “Vertenza Sulcis” per le aziende in crisi: venerdì prossimo, 31 agosto, la Regione insieme ai sindacati incontrerà il governo per Alcoa, Eurallumina, Portovesme srl e Carbosulcis.
I minatori di Nuraxi Figus chiedono una decisione definitiva al governo sul finanziamento del progetto integrato, che varrebbe 200 milioni di euro e l'impegno dell'Enel, unico cliente della Carbosulcis per la centrale di Portovesme, ad impegnarsi definitivamente nella produzione di energia per le aziende del Sulcis.
«Ho sperato sino alla fine che questo gesto estremo venisse evitato ma l'arroganza del governo e dell'Enel, che in tutti i modi si stanno contrapponendo al 'progetto integrato miniera - centrale - cattura stoccaggio C02', ha superato ogni limite. La lotta durissima che attende i lavoratori della Carbosulcis non deve restare isolata ma deve trovare senza infingimenti il sostegno di tutte forze politiche e istituzionali", ha commentato il deputato sardo Mauro Pili, che nei giorni scorsi aveva annunciato forme clamorose di protesta dei minatori del Sulcis.
La clamorosa protesta sembra aver ottenuto un primo risultato: è stata confermata la data del vertice al ministero dello Sviluppo economico, previsto per il 31 agosto e «la posizione unitaria tra Regione, Provincia, azienda e sindacati a sostegno del progetto integrato Ccs Sulcis». È quanto emerso dall'incontro odierno, convocato nella sede della Regione Sardegna, per fare il punto della situazione sulla vertenza. L'assessore regionale dell'Industria, Alessandra Zedda, ha invitato le rappresentanze sindacali e i lavoratori a «non inasprire le azioni di protesta e nel contempo a mantenere attivi gli impianti».