mercoledì 6 aprile 2011
È durata pochi minuti la prima seduta del processo Ruby, che vede Berlusconi indagato per concussione e prostituzione minorile. Il processo è stato rinviato al 31 maggio. Ruby non si costituirà parte civile. Polemiche per le tre conversazioni diffuse senza omissis. Bruti Liberati: nessun errore.
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Il processo a carico di Silvio Berlusconi per il caso Ruby è stato rinviato al 31 maggio per le questioni preliminari e la costituzione delle parti civili. La seduta è durata pochissimi minuti, Silvio Berlusconi, assente, è stato dichiarato contumace dai giudici della quarta sezione penale. Il premier, attraverso una lettera depositata dal suo legale ai giudici, ha fatto sapere che avrebbe voluto "partecipare" all'udienza, ma fa presente di avere oggi "impegni istituzionali". Il premier, accusato di concussione e prostituzione minorile, ha consentito comunque lo svolgimento dell'udienza anche in sua assenza senza alcun legittimo impedimento e ha confermato di voler essere presente a tutte le udienze. Karima El Mahroug non si costituirà parte civile. E' il suo avvocato Paola Boccardi a spiegare le ragioni di questa scelta processuale: "Karima non ha mai dichiarato di essere stata oggetto di atti sessuali con il Presidente Berelusconi, ha spiegato il legale, e la ragazza non ha mai detto di avere operato una scelta di prostituzione". Se Ruby si fosse costituita, prosegue Boccardi "sarebbe stato dato per scontato che fosse una prostituta e questo è in contrasto con quello che ha sempre dichiarato davanti ai pm e pubblicamente". Inoltre "Karima non ritiene di aver avuto un danno per essere stata ad Arcore e aver frequentato, anche se poche volte, Silvio Berlusconi". Sono oltre 120 i giornalisti di tutto il mondo che si sono accreditati; fuori da Palazzo di Giustizia ci sono molte troupe di televisioni straniere e qualche decina di sostenitori del premier che hanno allestito un gazebo in corso di Porta Vittoria. Imponente il dispiegamento di forze dell'ordine intorno al Tribunale. INTERCETTAZIONI: IL COMUNICATO DI BRUTI LIBERATI"Tutta l'attività di questa procura" nel procedimento a carico di Nicole Minetti, Emilio Fede e Lele Mora e in quello a carico di Silvio Berlusconi "è stata condotta nel più rigoroso rispetto dei limiti" della "Legge Boato", che disciplina la possibilità di intercettare le utenze telefoniche dei parlamentari. Lo spiega il procuratore della Repubblica di Milano, Edmondo Bruti Liberati in uncomunicato in merito alla trascrizione di alcune intercettazioni tra Silvio Berlusconi e alcune ragazze.  Il procuratore sottolinea che è stata rispettata rigorosamente tutta la "normativa del codice di procedura penale relativa alle intercettazioni telefoniche" e sono state adottate "tutte le cautele a tutela del segreto delle indagini".Nel comunicato viene spiegato inoltre che  nel corso delle indagini "in alcune conversazioni si è verificata l'intercettazione indiretta e casuale di parlamentari, tra i quali l'on. Berlusconi". Tuttavia, le telefonate che riguardano il presidente del Consiglio e alcune ragazze, sono state trascritte perché, ha spiegato Bruti Liberati, era necessario per richiedere al gip una proroga per effettuare ancoraintercettazioni. Essendo state trascritte, dunque, andavano depositate alla difesa, a garanzia proprio del diritto di difesa. Non potranno però essere utilizzate, ha spiegato ancora il capo della procura, nel processo a carico del premier, ma potranno essere utilizzate nel procedimento nei confronti diMinetti, Mora e Fede. Alla difesa di Berlusconi, come prevede la normativa, è stato depositato "l'audio integrale di tutte leconversazioni".
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