Fa discutere la processione della Madonna del Carmine a Ballarò, Palermo. Una fermata dell’imponente statua portata dalla confraternita di Maria Ss. del Monte Carmelo nello slargo di via Ponticello, proprio nelle vicinanze dell’agenzia di pompe funebri della famiglia del capomafia detenuto Alessandro D’Ambrogio, ha suscitato polemiche. Lo stesso D’Ambrogio, prima dell’arresto, aveva vestito la casacca della confraternita.Ma i responsabili della chiesa del Carmine Maggiore negano che ci sia stato alcun onore tributato ai mafiosi. «Durante la processione facciamo almeno una trentina di fermate, perché in tanti porgono i bambini in modo che siano sollevati verso la Madonna – spiega padre Pietro Leta, priore della comunità del Carmine Maggiore –. Noi da due anni facciamo una formazione periodica dei confrati, curiamo l’aspetto religioso e il nostro diacono fra’ Vincenzo è delegato a questo». Il vescovo ausiliare del capoluogo, monsignor Carmelo Cuttitta, assicura: «Faremo un approfondimento. Ma, richiamando il comportamento che fu del beato Puglisi a Brancaccio, la diocesi è fortemente impegnata nel cercare di purificare la sana devozione verso la Madonna e i santi, togliendo quello che porta altro genere di interessi».