mercoledì 26 gennaio 2011
No all'esecuzione capitale per Asia Bibi, no alla legge sulla blasfemia e sì alla libertà religiosa. Un centinaio di persone hanno dato vita a un presidio davanti a Montecitorio per chiedere l'immediata liberazione della donna cristiana pakistana di 45 anni in carcere dal giugno 2009 e condannata a morte per, come sostengono le autorità pakistane, aver offeso la religione islamica.
- il servizio video di Tg2000
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No all'esecuzione capitale per Asia Bibi, no alla legge sulla blasfemia e sì alla libertà religiosa. Un centinaio di persone hanno dato vita ad un presidio davanti a Montecitorio per chiedere l'immediata liberazione della donna cristiana pakistana di 45 anni in carcere dal giugno 2009 e condannata a morte per, come sostengono le autorità pakistane, aver offeso la religione islamica.Asia Bibi, madre di cinque figli, è la prima donna a cui è stata comminata la pena capitale per questo reato. Dal 1986 sono state 993 le persone incriminate per blasfemia, perlopiù musulmani. Tra loro però anche 120 cristiani. Al presidio hanno aderito parlamentari di entrambi gli schieramenti e membri del Governo, oltre a una pluralità di associazioni in difesa dei diritti umani, tra cui Amnesty, le associazioni Italia-Pakistan, Parlamentari amici del Pakistan, Pakistani cristiani in Italia, Comunità di Sant'Egidio, Tv2000, Religions for peace, Umanitaria padana onlus e Islamed. Luisa Santolini ha portato un messaggio di solidarietà del presidente della Camera Fini, mentre Rocco Buttiglione ha spiegato che domani il Parlamento europeo voterà una mozione per la libertà religiosa e il diritto per i cristiani nel mondo a non subire rappresaglie, carcerazione o morte.Al termine del presidio, iniziato verso le 11,30 e terminato poco dopo le 13, è stato letto un documento finale con il quale si chiede libertà, revoca della condanna e protezione per Asia Bibi e abolizione della legge sulla blasfemia. La Lega Nord è d'accordo sulla proposta di concedere l'asilo in Italia ad Asia Bibi. "Sono d'accordo", spiega Umberto Bossi, rispondendo alle domande dei cronisti a Montecitorio. "Questa condanna - aggiunge il Senatur - è pericolosa e non si può lasciarla passare senza far sentire la nostra voce. È vero che siamo in Pakistan ma il Pakistan è comunque un confine della guerra con il fondamentalismo. È una diga e bisogna far sentire la nostra voce". Bossi ha raggiunto un gazebo allestito di fronte a Montecitorio insieme ad una delegazione di parlamentari della Lega Nord. "Vi esprimiamo - ha detto il capogruppo Marco Reguzzoni ai manifestanti - tutto il sostegno e la solidarietà dei parlamentari della Lega Nord"."Sulla tutela delle minoranze religiose, della minoranza cristiana e sulla modifica della legge che punisce la blasfemia lavoriamo in uno spirito costruttivo con le autorità pakistane". È quanto ha sottolineato il ministro Franco Frattini incontrando oggi alla Farnesina il Comitato 'L'Italia per Asia Bibi: libertà, giustizia, diritti umanì, il raggruppamento spontaneo tra diverse associazioni impegnate in difesa della donna pakistana condannata a morte per blasfemia e per "la cui liberazione il Ministro Frattini è fortemente impegnato".
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