Presepe vietato all'istituto De Amicis di Bergamo, nel quartiere Celadina. Quest'anno la rappresentazione della Natività non ci sarà. Una "consuetudine" per il preside della scuola, Luciano Mastrorocco che ha vietato la realizzazione del presepe, adducendo come motivo la volontà di non discriminare chi è
fedele di religioni diversa da quella cattolica.
Un insegnante nei giorni scorsi aveva chiesto di poter
realizzare il presepe, ma il preside glielo ha impedito con un secco no. "La
scuola pubblica - ha dichiarato il preside al Corriere di
Bergamo - è di tutti e non va creata alcuna occasione di
discriminazione". All'istituto gli alunni non italiani sono il 30%, mentre in alcune classi si raggiunge il 50%. . In classe ognuno può portare contributo, è la posizione del preside, ma fare il presepe potrebbe "risultare
soverchiante per qualcuno, che potrebbe subire ciò che non gli
appartiene". Il preside si è difeso sostenendo che questo è l'orientamento che ha dato all'istituto da otto anni.
Non mancano le proteste dei genitori, che parlano di divieto
assurdo: "È giusto far crescere i figli secondo il nostro
credo, poi da grandi saranno liberi se seguirlo oppure no".
E la Lega, con il suo segretario Matteo Salvini non perde l'occasione per accendere la polemica. "Pazzesco. È questo modello di scuola
che dovrebbe educare nostri figli?" comenta su twitter la decisione del preside dell'istituto bergamasco di non allestire il presepe a scuola per non discriminare gli alunni di altre religioni.
Sulla vicenda è intervenuto anche il sottosegretario all'Istruzione Gabriele Toccafondi: "Impedire la realizzazione di un presepe in una scuola è un atto che reputo privo di ragioni e di laicismo esasperato, che si nasconde dietro la presenza di alunni stranieri o di altre religioni, ma che nulla ha a che vedere con una sana laicità. Quella del preside dell'istituto bergamasco mi sembra una posizione irragionevole che spero sia dettata solo da un malinteso senso di laicità".