La disobbedienza dei sindaci contro la circolare del ministro Alfano che blocca la trascrizione in Italia di matrimoni tra persone dello stesso sesso celebrati all'estero continua. A premere il pedale dell'acceleratore
Giuliano Pisapia che oggi ha deciso di rompere gli indugi e accettare l'invito fattogli qualche giorno fa dal Consiglio comunale a registrare questo tipo di unioni. "Oggi pomeriggio ho firmato personalmente, in qualità di ufficiale di Stato Civile, la trascrizione di
sette matrimoni tra persone dello stesso sesso che si sono celebrati all'estero" scrive su Facebook. E poi rivendica la sua scelta parlando di un atto "nel pieno
rispetto della legge che prevede questo obbligo quando si tratta di matrimoni celebrati legittimamente secondo le norme dei Paese in cui si sono svolti". Ma c'è di più. Pisapia snocciola i risultati ottenuti dalla sua amministrazione nel tentativo di trasformare Milano in una "città dei diritti". La registrazione delle nozze gay, fa notare il primo cittadino, arriva "dopo il registro delle unioni civili, l'estensione alle coppie di
fatto delle misure per il sostegno al reddito, il testamento biologico, lo
sportello per la consulenza per la fecondazione eterologa e tante altre
iniziative sui diritti sociali e civili che abbiamo promosso in questi anni".
Poi l'appello alla politica romana a fare presto: "Spero che quanto stanno facendo in questi giorni molti sindaci serva anche a
sollecitare il Parlamento a varare una legge nazionale che possa superare ogni forma di discriminazione".