GRAVE IL SOVRAFFOLLAMENTO NELLE CARCERI "Rimane estremamente grave la situazione di sovraffollamento nelle carceri considerando che nel Lazio ci sono 6.591 detenuti su una capienza prevista di 4.856 posti". A denunciarlo il presidente della Corted'Appello di Roma, Giorgio Santacroce, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell'anno giudiziario deldistretto. "Il problema - ha spiegato - è aggravato dalla carenza di personale di polizia penitenziaria e dallariduzione delle risorse finanziarie destinate alle figure dell'area trattamentale (educatori), a riprova che il tempo della detenzione assolve prevalentemente la funzione retributiva della pena, a detrimento di quellarieducativa".Santacroce ha poi fatto riferimento al "recentissimo decreto legge voluto dal nuovo Ministro della Giustizia, che estende da 12 a 18 mesi il residuo di pena detentiva da scontare in ambito domiciliare, escludendo i reati più gravi, va senz'altro nella direzione giusta ed è sicuramente pratica ed efficiente anche se riguarda un numero esiguo di detenuti (tra 3000 e 4000) a fronte di una popolazione carceraria complessiva che supera le 68 mila unità".
REGGIO CALABRIA: PRESENZA MASSICCIA DELLA MAFIA"È proprio dalla presenza massiccia anche in termini numerici che non trovano riscontro nelle altre organizzazioni mafiose operanti in Italia, quasi in ogni città o singolo paese della provincia di Reggio Calabria la 'ndrangheta trae la base prima della sua forza, sia in termini di potenza militare ed economica, sia in termini di radicamento e consenso sociale". Lo ha detto il Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatnone, nel corso del suo itervento durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario."Basti pensare - ha aggiunto - che dalle indagini in corso è risultato che in cittadine di 10-15 mila abitanti vi sono 3-400 affiliati ai locali di 'ndrangheta, numero che probabilmente oggi si raggiunge con difficoltà in una città come Palermo. L'assoluta insufficienza dell'organico è ancora più grave in quanto questo Ufficio deve fronteggiare l'eccezionale carico di lavoro derivante dalla presenza in questa provincia dell'associazione mafiosa denominata 'ndrangheta, articolata in molte decine di locali e unanimemente riconosciuta come la più potente, pericolosa e ricca delle organizzazioni criminali operanti oggi in Italia e in Europa, e peraltro in grado di compiere atti di eccezionale gravità come gli attentati con l'esplosivo all'edificio dove ha sede la Procura generale a quello in cui abita lo stesso procuratore generale, nonchè la minaccia con uso di bazooka nei miei confronti"."Nell'arco di tempo considerato - ha proseguito Pignatone - non è venuta meno la propensione dell'organizzazione mafiosa a commettere delitti gravi o addirittura eclatanti, specie dove ravvisi la necessità di creare nuove alleanze o di raggiungere nuovi equilibri. Di particolare gravità sono stati gli attentati con gli ordigni contro la Procura generale e le numerose intimidazioni a magistrati, giornalisti, professionisti e pubblici amministratori. Un altro fattore di trasformazione della 'ndrangheta è sicuramente costituito dalla sua progressiva internazionalizzazione che per effetto dei processi di globalizzazione dei mercati ha costituito basi operative e gruppi di riferimento ovunque, anche sfruttando le differenze di legislazione o la minore efficienza di alcune strutture di contrasto estere, come per il caso 'Duisburg'".