La chiesa di San Martino vescovo, in bilico su una rupe in Cadore - .
Quell’antica pieve di San Martino, sospesa su una rupe che sta franando, lo preoccupava. Non si dava pace, il parroco di Valle di Cadore, don Giuseppe Bortolas, perché voleva salvarla, come peraltro desiderava (e desidera) tutta la sua comunità.
Ma i problemi, tecnici prima che finanziari, erano davvero tanti.
Mercoledì sera il vescovo monsignor Renato Marangoni è salito da Belluno fino in Cadore per incontrarlo e fare il punto della situazione anche insieme alla sindaca Marianna Hofer. Ma il sacerdote non s’è fatto trovare, neanche per la messa vespertina. Il vescovo l’ha sostituito e poi l’ha cercato, insieme alle suore, al sacrestano, ai carabinieri e ai vigili del fuoco. L’hanno trovato in canonica, in condizioni di ipotermia, colpito da una emorragia cerebrale. Sono stati chiamati i soccorsi dal vicino ospedale di Pieve di Cadore e tutti l’hanno accompagnato al ricovero. Considerate le gravissime condizioni di salute, il vescovo gli ha impartito l’Unzione degli infermi, alla presenza – orante – dei rappresentanti di tutte le comunità.
Don Bortolas è morto questa mattina, all’ospedale di Belluno, dov’era stato trasferito. Non era riuscito a riprendersi. Uno choc per tutte le Dolomiti. "Uomo molto pratico, solo apparentemente burbero, per il suo carattere buono e generoso ha saputo farsi ben volere e apprezzare ovunque è stato – così lo ricorda la diocesi di Belluno Feltre -. Lascia un vuoto nel presbiterio e nelle sue parrocchie, a cui la diocesi si stringe in un abbraccio di solidarietà. Giunga anche alle sorelle il cordoglio di tutta la comunità".
Don Giuseppe era parroco di Valle, di Venas, di Cibiana, dove c’è un’altra chiesa su una rupe, anch’essa, come quella di San Martino, piantata su micropali che impediscono alla montagna di franare.
Il sacerdote aveva 67 anni. I funerali saranno celebrati nella chiesa parrocchiale di Venas di Cadore, lunedì 12 aprile alle ore 15, preceduti dalla recita del rosario alle ore 14.30. La salma verrà poi trasferita nel cimitero di Pez (Cesiomaggiore) dove sarà tumultata dopo un breve momento di preghiera.
"Saluto un uomo buono. Un parroco che nella sua semplicità ha saputo arricchirmi – testimonia Mattia Gosetti, sindaco di Cibiana - che ha saputo essere guida spirituale e amico. Scherzoso quando era ora di esserlo, severo se necessario e sempre presente. La Domenica di Pasqua, quando ti ho incontrato per l'ultima volta (prima che ti addormentassi), mi hai detto "Son proprio felice di vederti", lo sono stato anche io, tutte le volte. In poco tempo hai dato tanto e ci sono tanti che per questo ti ricorderanno con affetto".
La diocesi di Belluno Feltre ha perso in 4 mesi 6 sacerdoti. "Don Giuseppe era una persona dalla battuta pronta, dal carattere gioviale, penso di poter dire un uomo limpido e umile – riflette mons. Giorgio Lise, delegato vescovile per la vita consacrata e rettore del seminario -. Mi fa male, come confratello ed amico, pensare che sia morto da solo. Sembra quasi che da persona molta attenta ai disagi altrui abbia voluto condividere con tante altre persone una morte in solitudine, così come capita a tanti in questo momento di pandemia".