Il ministro Madia e il leader della Cgil Camusso (Ansa)
Un nuovo pacchetto di interventi sulle pensioni. Il premier Paolo Gentiloni si presenta a palazzo Chigi, nell'ultimo tavolo di confronto con Cgil, Cisl e Uil sulle pensioni, con una proposta che allarga la platea dei lavori gravosi e prevede nuovi interventi sulle pensioni di donne e giovani. E chiede ai sindacati di firmare il documento con la rassicurazione di blindarlo in Parlamento. «Più forte sarà il sostegno delle organizzazioni sindacali - avrebbe detto il presidente del Consiglio - più forte sarà questo pacchetto di misure, e come si dice in gergo più blindato sarà in Parlamento». L'auspicio del governo tuttavia è che le posizioni differenti sul capitolo pensioni con i sindacati «rimangano in un dialettica non conflittuale», poi «ognuno è naturalmente padrone delle proprie scelte e decisioni» - le parole di Gentiloni - ma soprattutto «per quanto ci riguarda questo pacchetto il governo si impegna a tradurlo in un emendamento alla legge di bilancio».
Ma i sindacati rimangono divisi e sulle posizioni iniziali. «Non stiamo parlando di 300 milioni di euro ma di 63 milioni» e sarebbero «poche migliaia di persone» quelle interessate dall'esclusione dell'aumento dell'età previdenziale nel 2019, secondo la leader della Cgil Susanna Camusso, che annuncia la mobilitazione con un primo appuntamento già calendarizzato per il 2 dicembre. All'incontro con le parti sociali sono presenti anche il ministro dell'economia, Pier Carlo Padoan, il ministro del lavoro, Giuliano Poletti, il ministro della Pa, Marianna Madia. Proprio il ministro Poletti, al termine dell'incontro, a definire «costruttivo» il confronto, aggiungendo che l'ultimo testo messo nero su bianco dal governo mantiene aperto il dialogo su giovani e donne. Anche se, ci sono «posizioni articolate da parte delle organizzazioni sindacali» ma «come governo abbiamo lavorato per una valutazione più largamente condivisa». Anche la responsabile del sindacato di via Po, Annamaria Furlan, ha spiegato che «il governo ha semplicemente chiesto, rispetto alla sintesi finale, la posizione delle singole organizzazioni che noi abbiamo con chiarezza espresso».
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Ecco i dettagli del nuovo documento del governo
Immediata esenzione dall'innalzamento previsto per il 2019 del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia e del requisito contributivo per la pensione anticipata per le 11 categorie già individuate ai fini dell'Ape sociale e 4 categorie aggiuntive: operai e braccianti agricoli, marittimi, addetti alla pesca, siderurgici di prima e seconda fusione e lavoratori del vetro addetti ad alte temperature. È questo, in sintesi, il contenuto del documento del governo sulle pensioni presentato ai sindacati. Il testo precisa che l'esenzione è condizionata allo svolgimento di attività gravose da almeno 7 anni nei 10 precedenti il pensionamento, nonché, al fine degli effetti per il requisito anagrafico, al possesso di un'anzianità contributiva pari ad almeno 30 anni. In più nel testo si legge che «il governo concorda sulla necessità di dare priorità alla discussione sul tema della sostenibilità sociale dei trattamenti pensionistici destinati ai giovani». In tutto sono 12 i punti del documento proposto dal governo, che prevedono anche la creazione di un fondo ad hoc per l'Ape sociale, l'impegno ad allargare lo sconto di un anno per figlio per le donne che vogliono beneficiare dell'Ape sociale e la creazione di una commissione di studio ad hoc sulle pensioni.